Lo slogan che vuole promuovere le Marche, “Marche di Charme” non è convincente secondo il presidente della provincia di Pesaro-Urbino, Matteo Ricci. Il disappunto di Ricci per lo slogan della Regione è avvenuto durante la presentazione di una brochure turistica provinciale, chiedendo ufficialmente
Continua la mattanza di cristiani nelle terre islamiche. Dopo la strage di capodanno, una nuova vittima si registra nell’attentato su un treno vicino ad Assiut, nel Sud dell’Egitto. L’attentatore ha sparato all’impazzata all’arrivo del convoglio ed è stato catturato subito dopo. Non è dato sapere se l’atto terroristico fosse di matrice religiosa o meno. Quel che è certo è che questo ennesimo caso non fa
Troppe persone muoiono investitementre camminano sulle strade o sui marciapiedi. A fronte della diminuzione degli incidenti stradali, aumentano le vittime fra i pedoni. In Europa ne muoiono 8mila ogni anno, soprattutto in ambito urbano, mentre in Italia il numero dei pedoni deceduti nel 2009 (667) è aumentato del3%, rispetto al 2008, malgrado la diminuzione delle sciagure sulla
Giorni cruciali questi per il legittimo impedimento. In attesa che la consulta si pronunci sulla sua costituzionalità o meno, l’uomo più abile della terra nel cadere sempre in piedi rischia di farla comunque franca. Si fa sempre più consistente, infatti, l’ipotesi che i processi milanesi in cui
Oggi il quotidiano La Stampa ha diffuso la notizia che gli Atenei italiani, negli ultimi quindici giorni di dicembre, hanno indetto una mole enorme di concorsi, quasi pari a quella di tutto il resto del 2010. I bandi, dal primo gennaio al 13 dicembre 2010, sono stati circa 600; dal 14 dicembre a fine anno, sono stati addirittura 470. Questa mossa
Il rimpastone. Alemanno stravolge la giunta comunale per far fronte a due situazioni particolarmente imbarazzanti e per rilanciare la propria azione a conclusione di una prima fase di mandato a dir poco turbolenta. Lo scandalo di “Parentopoli” e il sondaggio del Sole24 Ore (che relega Alemanno al 73esimo posto tra i sindaci più amati d’Italia), hanno convinto il primo cittadino della capitale a prendere il toro per le corna: via … leggi »
Scoppia il caso dell’acqua contaminata da arsenico, è ormai emergenza nel Lazio dove le concentrazioni sono di gran lunga superiori ai limiti imposti dalle norme comunitarie. La sostanza, in concentrazioni eccessive, genera gravi rischi sanitari e, ad essa, sarebbero imputabili alcune forme tumorali, lo spiega lo SCHER – Comitato scientifico dei rischi sanitari ed ambientali della Commissione Europea. Concentrazioni di
La battaglia anti inceneritori, portata avanti da molti movimenti, sta assumendo contorni anche drammatici. La presidente del comitato “Nimby” del Trentino Simonetta Gabrielli è in sciopero della fame da 31 giorni, per protestare contro l’installazione del nuovo inceneritore a Trento. Un impianto che le stesse ditte interessate hanno giudicato poco vantaggioso
Si concludono in questi giorni gli interrogatori dei manager Atac per la questione parentopoli e sono 40 i nomi a rischio. Ma l’inchiesta che, come è noto, ha preso una piega molto più ampia di quello che si pensava inizialmente, sembra svelare una questione che non racconta nulla di nuovo e non sorprende nessuno. Ad essere coinvolte nello
Nei territori arabi si fa sempre più critica la situazione delle comunità cristiane copte, minoranza etnica fortemente vessata dall’incuria degli attentati. Già mesi fa ci eravamo occupati dei superstiti
Il caporal maggiore Matteo Miotto è tornato a casa ieri, dentro una bara e avvolto in un tricolore. E’ atterrato alle 10:15 all’aeroporto di Ciampino il C-130 dell’Aeronautica militare con la salma dell’alpino ucciso lo scorso venerdì in Afghanistan. Ad attenderlo, insieme ai familiari del
“Se il Medio Oriente ha il petrolio, la Cina ha le terre rare“, diceva Deng Xiaoping trent’anni fa, oggi questo è decisamente un dato di fatto. Le terre rare stanno infatti diventando una potentissima arma economica, politica e commerciale a vantaggio della Cina che detiene il 97% della
La “controinformazione” della stampa filogovernativa colpisce ancora. Dopo la casa di Montecarlo, il caso Boffo, e altri scottanti reportage degni delle migliori inchieste giornalistiche dai tempi della guerra del Vietnam, è il momento di un finto attentato che il Presidente della Camera
Proprio come succede in guerra, dopo la battaglia si fa la conta dei caduti e dei danni. Lo stesso accade oggi a Roma. Ieri la giornata di caos ha gettato i commercianti del centro storico della capitale nella disperazione. A soli 10 giorni dal Natale hanno perso l’80% dell’incasso giornaliero, senza considerare le giornate lavorative pagate senza effettivamente poter lavorare. Le serrande abbassate avevano il sapore amaro delle calde
Chi ha seguito con un po’ di attenzione la giornata di ieri, dentro le sedi istituzionali della politica e fuori, in quelle piazze che dovrebbero essere le sedi istituzionali della democrazia, avrà notato qualche spiacevole similitudine. Niente cassonetti incendiati a Palazzo Madama, ci mancherebbe, nessuna vetrina rotta a Montecitorio, figurarsi, ma la violenza, verbale e fisica, ha caratterizzato l’evolversi della giornata politico-manifestante con parallelismi imbarazzanti. Un’escalation
Il “giorno più lungo” della capitale è iniziato. In occasione del voto che deciderà la sorte di questo governo, la città si prepara ad essere invasa da migliaia di manifestanti, pronti a mettere a ferro e fuoco il centro storico. In prima linea ci saranno gli studenti, intenzionati a dare la giusta continuità alla loro protesta nei confronti della riforma Gelmini, ma non saranno soli. Hanno annunciato la loro presenza … leggi »
Con il passaggio al digitale terrestre diversi problemi ieri in provincia… RIMINI. Ieri mattina alle 10 il grande passaggio verso il digitale terrestre che ha visto lo spegnimento del segnale analogico e l’attivazione del segnale digitale… Segnale che non è stato proprio riattivato, lasciando senza televisione in tanti causando problemi per tutta la giornata. Dopo lo “switch off” e i problemi
Le nostre università, martoriate da tagli e riforme, dovranno ricorrere a qualche santo in paradiso per pagare i 6,5 milioni di euro agli specializzandi in medicina degli anni che vanno dal 1983 al 1991. Ci sono voluti 27 anni, infatti, prima che la corte d’appello di Roma desse