Turismo Italia 2011: meno presenze ma aumentano le entrate
Un sondaggio pubblicato da Ipsos Observer per Trademark Italia fotografa gli italiani come pronti a spendere per le vacanze estive: con una media di 712 euro a testa (1710 euro x famiglia media di 2,4 persone) i nostri connazionali si preparano a partire in vacanza, e a farlo dall’imminente arrivo della Pasqua.
La crisi è sparita? Secondo il sondaggio di Trademark sembra che gli italiani stiano cercando vacanze tranquille e rassicuranti sicuramente, ma pur sempre vacanze.
Cosa scelgono? Crolla l’interesse tradizionale per le piccole isole (Ponza, Capri e Ischia, arcipelago toscano), per il Mar Rosso e per le coste del Nord Africa – un meno 35% su cui hanno influito le rivoluzioni che stanno attraversando il mondo arabo da quattro mesi a questa parte – e per la Turchia, mentre, chi va all’estero – non molti ancora, il 15% – punta su destinazioni in qualche modo “tradizionali” come Spagna, Grecia e Stati Uniti. Scendono anche i viaggi verso le grandi capitali europee, ma con due grandi eccezioni: Roma e Londra. Sempre secondo lo stesso sondaggio cala l’interesse per le vacanze in agriturismo e per gli appartamenti in affitto al mare, mentre cresce il successo dei campeggi, soprattutto di quelli con case mobili.
Chi va al mare? Sembra che la Liguria, le spiagge del Nord-est, della Romagna e delle Marche se la caveranno; un po’ meno bene, invece, per Puglia, Lazio e Versilia, che però si rifaranno nei fine settimana di luglio e agosto. Insomma, secondo il sondaggio di Trademark il 2011 sarà caratterizzato da meno presenze, ma con risultati economici migliori di quelli del 2010.
«Il 2011 non sarà un anno positivo per il turismo internazionale chi si aspetta più tedeschi riceverà più polacchi, chi attende giapponesi e americani dovrà fare i conti con l’incerta situazione dell’ospitalità italiana, chi cerca i turisti inglesi sarà deluso. E’ crisi profonda dei tour operators. Perdiamo milioni di presenze per la pessima qualità dell’alloggio e dell’accoglienza. L’istituzione di forme di vigilanza sulla classificazione alberghiera a stelle, che viene considerata una trappola per i turisti internazionali, è urgente e non procrastinabile», ha commentato Aureliano Bonini, presidente di Trademark Italia.