Il Palio di Siena non sarà patrimonio dell’Unesco. Continuano le polemiche
La notizia è certa: il Palio di Siena non era presente nella lista che l’Italia ha presentato alla Commissione dell’Unesco a Parigi per partecipare al titolo di Patrimonio immateriale dell’umanità.
La decisione è stata presa da una Commissione congiunta composta dai ministri degli Esteri, del Turismo, dei Beni culturali e delle Politiche agricole. La conferma definitiva arriva dal Ministero dei Beni Culturali: «Almeno per quest’anno, il Palio di Siena non comparirà nella lista. Occorrono approfondimenti tecnici. Soprattutto è stata registrata la mancanza della necessaria condivisione tra i diversi ministeri. Le perplessità sono venute sia dal ministero degli Esteri che da quello del Turismo».
Polemiche da questo punto di vista avevano già nelle settimane scorso messo in contrapposizione Michela Vittoria Brambilla, Ministro del Turismo, e la città di Siena. La Brambilla, infatti, è nota per le sue campagne animaliste e si era schierata abbastanza duramente contro la pratica del Palio che così commenta: «Sono convinta che si tratti della misura più corretta e adeguata. In tutta questa storia non c’entrano i gusti personali, né i miei né quelli del ministro Frattini. Il punto è un altro. In un bene immateriale nazionale che abbia la dignità di essere proposto all’Unesco devono necessariamente identificarsi tutti gli italiani perché diventa un simbolo dell’intero Paese. Questo, oggettivamente, non è il caso del Palio di Siena, perché intorno alla manifestazione c’è una evidente spaccatura tra i sostenitori e i detrattori, soprattutto gli animalisti. Ecco la vera motivazione».
E la Brambilla va oltre: «Col sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, stiamo predisponendo un disegno di legge in cui si regoleranno in maniera inequivocabile queste gare e in cui si contempereranno le esigenze di tutela della salute degli animali con quelle della valorizzazione dell’immagine dell’Italia per lo stretto legame col turismo che ne deriva».
E le reazioni, da Siena, non si fanno attendere. E sono dure: «Il valore, l’unicità e l’immortalità del Palio di Siena vinceranno sulla transitorietà del peggior Ministro del Turismo nella storia della Repubblica che, tradendo sistematicamente e strumentalmente il suo mandato, offende e diffama la nostra Festa, una delle manifestazioni popolari, storiche e culturali più rappresentative dell’Italia». A parlare è Franco Ceccuzzi, deputato del Pd e candidato come sindaco di Siena. Il Comune della città toscana, dal canto suo, ha già inviato una lettera per richiedere chiarimenti sulla procedura.