Codice del Turismo: «Siamo aperti alle proposte delle associazioni di categoria»
La discussione del nuovo Codice del Turismo – già approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri nell’ottobre scorso – è stato presentato il 9 febbraio per la discussione alla Commissione parlamentare per la Semplificazione e nella X Commissione del Senato.
Ieri il Ministro Michela Vittoria Brambilla ha dato il via all’iter parlamentare esponendo i contenuti dello schema di decreto legislativo e le norme di attuazione delle Direttive dell’Unione europea.
Lunedì scorso il Ministro del Turismo ha anche incontrato le associazioni di categoria: la Brambilla ha detto di aver dimostrato la «piena disponibilità ad accogliere i loro suggerimenti sul Codice del Turismo, salvo quelli che trovano formale ostacolo nella normativa comunitaria. Di questa posizione del Governo auspico che la commissione tenga conto, se deciderà di ascoltare, e noi ne saremmo ben lieti, i rappresentanti degli operatori del settore».
Cosa cambia il Codice? Si ridefinisce il concetto di impresa turistica, in modo che possa coinvolgere più realtà, equiparando situazioni fiscali e normative ora diverse. Si vorrebbe riformare il settore della formazione, aumentando i collegamenti con il mondo del lavoro e lavorare su un adeguamento degli standard qualitativi.
Il nuovo Codice del Turismo fa parte di un progetto più ampio di riforma e uniformazione del settore turistico che il Ministro Brambilla ha già iniziato: il 5 febbraio scorso è stato infatti lanciato il servizio “Easy Italy – vacanze sicure”, un call-center multicanale per dare assistenza, sette giorni su sette, agli italiani che viaggiano in zone potenzialmente a rischio. Anche con questo progetto la Brambilla presiederà, il giugno prossimo, il consiglio esecutivo dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT) si svolgerà in Kenya.