L’Italia deve innovare nel Turismo

Taleb Rifai, segretario generale dell’organizzazione mondiale del Turismo (OMT), intervistato in occasione dell’apertura della Borsa Internazionale del Turismo che si terrà alla fiera di Milano a partire dal prossimo 17 febbraio ha sostenuto che «l’Italia resta saldamente posizionata come una destinazione culturale che offre attrazioni e gastronomia unica (…) ma lo stadio maturo dello sviluppo del turismo italiano implica la necessità di costante innovazione». L’Unwto è un’agenzia delle nazioni unite che si occupa in maniera specifica delle politiche del turismo e delle buone pratiche legate ai viaggi che raggruppa 154 paesi e oltre 400 membri affiliati.

Secondo Rifai l’Italia comincia a subire la competizione del turismo balneare di mete che una volta era no considerate costose e lontane ma che oggi, con il low cost, sono diventate altamente competitive; ciononostante, sostiene, il Paese può affacciarsi come meta per la economie emergenti, come la Cina: «La Cina è uno dei mercati a maggior tasso di crescita per il turismo in uscita e l’Italia è una delle destinazioni più popolari per i turisti cinesi diretti in Europa».

L’Europa comunque vedrà una crescita compresa tre il 2 e il 4% nel 2011 e la nuova tendenza del turismo sostenibile sembra in costante aumento, forte anche del recente programma delle nazioni unite che sostiene questi progetti, il Global Partnership for Sustainable Tourism.

La notizia sembra positiva soprattuto perché i dati appena diffusi dall’Osservatorio Nazionale per il turismo dicono che il 2010 non è stato un anno positivo per l’Italia: tutto il settore ha visto una flessione dell’1,2% con un peggioramento, in particolare, proprio nel settore extra-alberghiero (-1,7%) e in quello dell’agriturismo (-2,1%).