Gabi Minedi – Fili elettrici e Pancake
Travolgente, irrefrenabile e sovversiva, moderno Don Chisciotte eternamente in cammino per difendere i deboli e riparare i torti. Gabi Minedi è un’idealista che si dibatte tra ‘Pancake’, metafora di tutto il bello ed ideale per cui vale la pena di lottare e ‘Fili elettrici’, bassezze e miserie umane di ogni sorta, un’immensa palude di metaforico fango da cui anela a sollevarsi con la sua leggerezza, la sua ironia e la sua sfuggente evanescenza. (Simona Clementoni)
Gabi Minedi è un giocattolo con l’antifurto! E’ una chiusura lampo, un buco della serratura, una zanzara a quadretti che se ti punge ti regala un fiore, una candela che brucia la notte e una bocca che mastica canditi. Tanti i soldatini nella sua mano leggera che graffiano e colorano di anidride carbonica e di vento la vita che spesso è troppo geometrica. Siamo di fronte ad un’artista della nuova scena underground internazionale, un’artista radicale e indie che ha il giusto tic-tac della bomba che sta per esplodere e imbrattare di colore magnifico e deciso questo mondo-palazzo abitato da uomini grigi e carnivori. Entrando con le sneakers dentro le sue opere si ha come la sensazione di attraversare un bosco surreale, minimale, diverso, pieno di nuove invenzioni e sperimentazioni dove crescono frutti mai visti e dove passeggiano animali di ferro e signorotti che al posto delle gambe hanno ruote a forma di orologio dove caramelle e muffin di miele e fruttosio crescono sugli alberi in ordine sparso lasciando il gusto allo spettatore di attraversarne il sentiero senza seguirlo. Minedi è dissetante come una limonata e divertente come un’altalena. I suoi graffi, i suoi lamenti e denunce corrodono correttamente il mondo-finestra decostruendolo per poi ricomporlo in modo giocoso, spensierato, attento, cinematografico e colto. Le opere di Minedi sono una scimmia sulla schiena per tutti i signori quadrati che non sanno sorridere. Molti si rispecchieranno nelle sue opere che continuano a girare il Mondo dando penna e voce a chi non ha il coraggio di farlo. Siamo davanti a qualcosa di diverso, di attivo, di trasgressivo e di dolce. Un pungibol di speranza per una cultura stanca e sonnolenta. Un istinto, un raptus, un gesto e un cane che ti morde lo stomaco e ti lecca la coscienza. Minedi o la si ama o la si odia, non mette d’accordo nessuno è questo è il bello ma di certo non si può ignorare la sua stravaganza, la sua forza, la sua voglia di divertire, la sua creatività, il suo essere primal scream, il suo modo di creare musica teatro e cinema con le sue opere e la sua bravura pittorica. Un fumetto perfetto per una vita di vignette. Un estintore che spegne incendi inutili ma getta benzina sulla normalità. E’ una lente di ingrandimento sulla piccola statura della dignità. A cena con Minedi? non si può evitare di ordinare metri di insalata colorata e un litro di chiodi al pesce ombrello, un chease cake con la corda e un tramezzino al cocomero, uno spaghetto di fustagno e una scarpa piena di mirtilli! Preparatevi! Stiamo entrando in un mondo diverso dove anche voi finalmente vivrete la vostra favola metropolitana e sarete protagonisti indiscussi di questo mondo che sembra molto più interessante grazie a Gabi Minedi. Not a storm in a cup of tea! (Patrizio Maria)
GABI MINEDI
Fili elettrici e Pancake
Sono solo l’involucro del mio colore (Patrizio Maria)
MILANO
Galleria GAV
1-31 Marzo 2011
inaugurazione giovedì 17 ore 18.30
Intervento critico di Gian Ruggero Manzoni e Patrizio Maria unplugged
Ufficio stampa Station Gallery Roma
Con il Patrocinio della Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Milano
Galleria GAV
Via Accademia, 56
20131 Milano Tel. 02 28901370
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