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Marchionne: Melfi e Cassino come Mirafiori e salari a livello di Francia e Germania

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Le parole dopo la tempesta. Sergio Marchionne ha atteso che il risultato del referendum su Mirafiori fosse metabolizzato per rilasciare un’intervista a La Repubblica nella quale esprime ottimismo sull’onda del risultato raggiunto e chiarisce ambizioni e traguardi da raggiungere.

La sfida della nuova Fiat sta proprio nel cambiamento delle regole del gioco, un cambiamento che, secondo l’amministratore delegato, garantisca l’azienda e chi ci lavora. «Il nostro obiettivo è quello di aumentare i salari per arrivare al livello di Francia e Germania e, nel caso di una reale realizzazione di utili, approdare alla partecipazione dei dividendi». Per ciò che riguarda realtà aziendali come Melfi e Cassino, Marchionne chiarisce: «Non c’è alternativa al fatto che il nuovo contratto, dopo Pomigliano e Mirafiori (dove “il discorso è chiuso”), investirà anche Melfi e Cassino. Non possiamo vivere in due mondi. Io spero che, visto l’accordo alla prova, non vorranno vivere nel secondo mondo nemmeno gli operai».

Il Movimento dell’Unione Italiano esprime solidarietà e comprensione a tutti i lavoratori, e richiama l’attenzione sull’importanza di un adeguato riconoscimento dei diritti di tutti i protagonisti del processo produttivi. Prendendo spunto dal parallelo espresso da Marchionne di equipararci ai salari percepiti in Germania, è interessante e ci preme evidenziare la scelta strategica tedesca. Una scelta nazionalista che impone di produrre dentro i confini nazionali e non di mettere in atto una delocalizzazione dilagante.
La speranza di tutti, dopo lo sforzo responsabile di migliaia di lavoratori, è che la Fiat rispetti gli accordi presi e rilanci nei fatti un settore nel quale la domanda sembra in calo mentre la produzione viene raddoppiata.

Movimento Unione Italiano

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