Guerre di religione: come andare contro gli insegnamenti del proprio Dio
Continua la mattanza di cristiani nelle terre islamiche. Dopo la strage di capodanno, una nuova vittima si registra nell’attentato su un treno vicino ad Assiut, nel Sud dell’Egitto.
L’attentatore ha sparato all’impazzata all’arrivo del convoglio ed è stato catturato subito dopo. Non è dato sapere se l’atto terroristico fosse di matrice religiosa o meno. Quel che è certo è che questo ennesimo caso non fa che aumentare l’odio, le distanze e le strumentalizzazioni tra la religione cattolica e quella musulmana.
A tal proposito, lasciando per un attimo da parte l’episodio di cronaca in sé, a noi del Movimento dell’Unione Italiano preme fare qualche riflessione sul problema più in generale. Senza il rischio di cadere nella retorica, il fomentare l’odio sostenendo la superiorità di una religione e di conseguenza di una civiltà rispetto a un’altra equivale a fare il gioco di chi ha interesse ad aumentare le distanze. Tutte le più grandi religioni infatti si basano sui precetti di sacre scritture, la Bibbia per i cattolici, il Talmud per gli ebrei e il Corano per gli islamici, solo per fare alcuni esempi. Tutte queste scritture tramandano un medesimo messaggio, elaborato in maniera diversa, fatto di pace, pietà, amore e rispetto per il prossimo. Un messaggio tramandato da una medesima entità chiamato con nomi diversi. Dio per i cattolici, Allah per gli arabi, Jahvè per gli ebrei. Chi nega questo non fa che ammettere la propria ignoranza e, se mi si passa il gioco di parole, la propria “malafede”.
La continua guerra che nei millenni ha contrapposto gli appartenenti di diverse fedi e che ha mietuto miliardi di vittime, altro non è che una strumentalizzazione messa in atto dagli uomini per poter prevaricare i propri simili, un alibi per non coesistere pacificamente. I primi a non rispettare i precetti del proprio dio, sono coloro che fanno del terrorismo e della morte, propria ed altrui, il proprio credo. Il corano infatti insegna che “l’odio che si nutre contro un popolo di miscredenti non deve indurre ad essere ingiusti” e che “uccidere in assenza di premesse è come uccidere l’intera umanità”. L’attentatore di ieri, ma anche gli assassini che hanno fatto strage di cristiani nella parrocchia “Nostra Signora del Soccorso Perpetuo
Nostra Signora del soccorso perpetuo” a Bagdad, si sono macchiati di un crimine contro l’intera umanità.
Questo è il messaggio che le più alte autorità delle diverse religioni devono tramandare, un messaggio conciliante, un tentativo di far capire ai fedeli di tutto il mondo che le religioni, nelle loro differenti sfumature, perseguono lo stesso obiettivo. Un amore verso un Dio che si traduce con amore verso gli uomini di tutte le differenti estrazioni: culturali, politiche e religiose.
U. Cataluddi
Movimento Unione Italiano