Il Colle è già al lavoro per il dopo-Berlusconi
Il presidente della Repubblica, reduce dall’attacco alle sue prerogative sferrato dal coordinatore PdL Verdini, non ha voluto alimentare polemiche, ma avrebbe già avviato le consultazioni per il dopo-Berlusconi. Giorgio Napolitano starebbe cercando una soluzione diplomatica, che tenga conto delle richieste di tutti e che eviti sia il ribaltone sia le elezioni anticipate. La scelta più appropriata sembrerebbe quella di affidare l’incarico di formare un nuovo governo alla terza carica dello Stato, il presidente del Senato. Renato Schifani otterrebbe, dunque, un mandato esplorativo, al fine di ricercare i numeri parlamentari per una soluzione che non sia raffazzonata o debole, ma che ricrei la stabilità necessaria a governare e a far uscire il Paese dall’impasse. Napolitano starebbe pensando, quindi, di agire come fece nel 2008 con la crisi del governo Prodi, quando affidò all’allora presidente del Senato Marini il mandato per un nuovo esecutivo.
Il capo dello Stato avrebbe già consultato, in maniera riservata, il ministro dell’economia, Giulio Tremonti, ed il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi. Questi colloqui privati sarebbero stati dettati dalle forti preoccupazioni che il presidente nutre per la crisi economica e per quella della moneta unica: Napolitano avrebbe chiesto ai due tecnici quali possibili conseguenze graverebbero sull’Italia, se questa crisi di governo si risolvesse con le urne. Sembra inoltre che Napolitano sia particolarmente amareggiato della scarsa presa di coscienza della classe politica riguardo alla gravità della situazione economica. Il presidente avrebbe già scritto un preoccupato messaggio ad otto capi di Stato europei, per invitarli a concertare un’operazione che dia di nuovo vigore all’euro.
P. Pigliapoco