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La casa di domani è Active House

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La casa di domani, che però viene già progettata e costruita oggi, è Active House. Più che di una tipologia di abitazione si tratta di un concept di casa, progettata sulla base dell’interazione tra consumo energetico, condizioni climatiche interne e impatto ambientale.

Active House Italia ha sviluppato un protocollo di requisiti e un sistema di valutazione per guidare la progettazione di edifici di nuova costruzione o la riqualificazione di edifici esistenti. Con il pacchetto di direttive europee EPBD (Energy Performance Building Directions) del 2010, gli Stati Membri si sono accordati per l’introduzione di normative nazionali volte alla promozione di un’edilizia più efficiente a livello energetico.

Le direttive specificano che, entro il 2021 per l’edilizia privata e già dal 2018 per quella pubblica, gli edifici di nuova costruzione dovranno essere NZEB, acronimo che sta per Nearly Zero Energy Building, ovvero edificio a energia quasi zero.

Cos’è esattamente un edificio NZEB? Si tratta di un immobile con prestazioni elevatissime, che riduce il più possibile i consumi di energia per il suo funzionamento e l’impatto ambientale. Un edificio di questo tipo ha una domanda energetica per riscaldamento, raffrescamento, ventilazione e produzione di acqua calda sanitaria vicina allo zero. Ma attenzione: non solo gli edifici di nuova costruzione possono essere NZEB: un immobile costruito secondo l’edilizia tradizionale può essere trasformato in NZEB!

Active House e NZEB

Cosa accomuna un’Active House e l’acronimo NZEB? Entrambe i concetti si riferiscono a una tipologia di edificio che deve rispettare alcuni principi per essere denominato tale. Non solo: possiamo dire che un’Active House è sicuramente NZEB, perché per essere definita tale deve rispettare anche dei parametri sul consumo di energia.

Quali sono, quindi, questi parametri? Principalmente 3: energia, comfort e ambiente. Il soddisfacimento di questi parametri e la loro combinazione definiscono il livello di “activity” dell’edificio. Una Active House, progettata nell’ottica di ridurre il più possibile il consumo di energia, copre il suo fabbisogno energetico residuo ricorrendo a fonti rinnovabili e senza emissione di CO2. È un edificio che beneficia di abbondante luce e ventilazione naturale, offre un adeguato comfort termico in ogni stagione, garantisce i giusti livelli di umidità interna e qualità dell’aria.

Esempi in Italia

Numerosi edifici sono già stati costruiti o riqualificati in diversi paesi europei seguendo il protocollo di Active House; tra questi Casa sul Parco di Fidenza, realizzata in Italia da Montanari Costruzioni S.r.l. La progettazione integrata alla base di Casa sul Parco ha permesso di coniugare il modello architettonico e l’estetica di un complesso residenziale italiano con il soddisfacimento dei requisiti energetici, di funzionalità e comfort richiesti da una Active House.

Della stessa azienda, è in fase di realizzazione il complesso residenziale Il Giardino delle Gemme: una sfida ben più ampia, perché questa volta si tratta di un mini-quartiere composto da 3 edifici che contano una 30ina di appartamenti.

Il quartiere fidentino, che sarà pronto a fine 2020, rappresenta un grande passo in avanti per l’edilizia italiana: si tratta, infatti, del primo quartiere in una città nostrana ad essere progettato secondo i principi Active House, Passive House e a rispettare i protocolli Multi Comfort Saint-Gobain.

Per maggiori informazioni: https://www.montanaricostruzioni.it/progetti/.

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