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Armadietti spogliatoio e normative, una guida per il 2018

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Sei il titolare di un’attività (avviata o nuova) e devi arredare i locali spogliatoio ? In questa veloce guida cercherò di aiutarti a scegliere gli armadietti spogliatoio adatti.

Prima di tutto bisogna tenere presente che esistono delle normative che regolamentano queste situazioni.
La legge per la sicurezza sul lavoro, che interessa qualunque realtà lavorativa, e il sistema HACCP, che riguarda soltanto chi lavora con gli alimenti.

Il Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008 , detto anche “Legge 81”) per quanto riguarda gli spogliatoi per il personale ha ripreso la precedente legge 626 senza modificarne le disposizioni.

Ecco la sezione della normativa che ci interessa:

ALLEGATO IV – Requisiti dei luoghi di lavoro

1. AMBIENTI DI LAVORO

[…]

1.12. Spogliatoi e armadi per il vestiario

1.12.1. Locali appositamente destinati a spogliatoi devono essere messi a disposizione dei lavoratori quando questi devono indossare indumenti di lavoro specifici e quando per ragioni di salute o di decenza non si può loro chiedere di cambiarsi in altri locali.

1.12.2. Gli spogliatoi devono essere distinti fra i due sessi e convenientemente arredati. Nelle aziende che occupano fino a cinque dipendenti lo spogliatoio può essere unico per entrambi i sessi;
in tal caso i locali a ciò adibiti sono utilizzati dal personale dei due sessi, secondo opportuni turni prestabiliti e concordati nell’ambito dell’orario di lavoro.

1.12.3. I locali destinati a spogliatoio devono avere una capacità sufficiente, essere possibilmente vicini ai locali di lavoro aerati, illuminati, ben difesi dalle intemperie, riscaldati durante la stagione fredda e muniti di sedili.

1.12.4. Gli spogliatoi devono essere dotati di attrezzature che consentono a ciascun lavoratore di chiudere a chiave i propri indumenti durante il tempo di lavoro.

1.12.5. Qualora i lavoratori svolgano attività insudicianti, polverose, con sviluppo di fumi o vapori contenenti in sospensione sostanze untuose od incrostanti, nonché in quelle dove si usano sostanze venefiche, corrosive od infettanti o comunque pericolose, gli armadi per gli indumenti da lavoro devono essere separati da quelli per gli indumenti privati.

1.12.6. Qualora non si applichi il punto 1.12.1., ciascun lavoratore deve poter disporre delle attrezzature di cui al punto 1.12.4. per poter riporre i propri indumenti.

[…]

Il testo integrale della legge è reperiribile sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

In pratica nelle aziende devono essere allestiti dei locali appositi in cui i lavoratori possano cambiarsi e indossare gli indumenti da lavoro. All’interno di questi spazi vanno posizionati degli armadietti spogliatoio individuali, dotati di chiusura a chiave o lucchetto, in modo che ogni lavoratore possa tenere in sicurezza le proprie cose e i propri vestiti.

A seconda delle diverse situazioni e necessità si può optare per armadi a colonna intera (la soluzione più comoda), oppure per armadietti sovrapposti e casellari che hanno una capacità interna inferiore ma consentono di risparmiare spazio.

La normativa, tra l’altro, precisa che: ”nel caso in cui i suddetti lavoratori svolgano attività insudicianti, polverose, con sviluppo di fumi o vapori contenenti in sospensione sostanze untuose o incrostanti, nonché in quelle dove si usano sostanze venefiche, corrosive o infettanti o comunque pericolose, gli armadi per gli indumenti da lavoro devono essere separati da quelli per gli indumenti privati”.
In situazioni come queste, quindi, è necessario fornire due armadi distinti per ogni addetto, oppure, come avviene quasi sempre, scegliere gli armadietti spogliatoio con divisorio “sporco/pulito”, ideati proprio per queste particolari circostanze. Sostanzialmente si tratta di mobili con un divisorio verticale interno che consente di mantenere separati gli abiti di uso quotidiano da quelli utilizzati per il lavoro.

Oltre a questo bisogna considerare il sistema HACCP, che interessa tutte le attività lavorative che producono, trasformano o distribuiscono alimenti.

Si tratta di un metodo di autocontrollo sistematico e scientifico volto a prevenire eventuali contaminazioni alimentari. Lo scopo primario è quello di studiare, analizzare e rimuovere tutti i potenziali pericoli, sorvegliando attentamente le varie fasi del lavoro.

Anche gli spogliatoi, che di fatto sono un ambiente a richio, devono rispettate i criteri utili per preservare l’integrità dell’ambiente produttivo.

Le indicazioni per gestire in modo corretto il sistema HACCP si possono trovare nei Manuali di buona prassi igienica (o manuali GHP) reperibili sul sito del Ministero della Salute.

A titolo di esempio, vediamo cosa si legge in uno di questi manuali:

Gli spogliatoi devono essere forniti di armadietti individuali lavabili, disinfettabili e disinfestabili, a doppio scomparto per il deposito, rispettivamente, degli indumenti personali e di quelli usati per il lavoro. […] Gli armadietti dovrebbero essere provvisti di tetto spiovente per impedire il deposito di oggetti o polvere.

Da questo si può dedurre che:

1.Ogni lavoratore deve disporre di un armadietto spogliatoio individuale nel quale possa tenere in sicurezza i propri vestiti e le proprie cose.

2. Questi armadietti devono permettere di tenere separati i vestiti di uso privato da quelli usati per lavorare.

Questi due punti, di fatto, riprendono esattamente quello che viene richiesto già dalla legge 81.

Il sistema HACCP, inoltre, aggiunge anche che:

3. Gli armadietti devono essere facilmente lavabili e igienizzabili. (Quindi meglio evitare quelli costruiti in legno)

4. Gli armadietti devono essere dotati di tetto inclinato (o spiovente) per semplificare le operazioni di pulizia, evitare il deposito di oggetti e l’accumulo di polvere al di sopra dei mobili.

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