Cosa sono i trust di famiglia
La protezione di un patrimonio familiare è da sempre vista come una delle cose che preoccupa principalmente quelle persone che hanno il desiderio di mantenere intatto una determinata ricchezza o azienda di generazione in generazione. Così nel tempo i governi che si sono succeduti hanno provveduto a creare delle normative che offrissero degli strumenti particolari per ovviare a problematiche di questa categoria. Uno dei suddetti strumenti è sicuramente il trust di famiglia, introdotto nell’ordinamento giuridico italiano con la legge numero 364 del 9 ottobre 1989, successivamente entrata in vigore nel gennaio del 1992. Mediante questa legge quindi si vanno a tutelare non solo i beni, ma anche le persone di una determinata famiglia, le coppie di fatto, per gestire somme di denaro provenienti da polizze assicurative e così via.
In buona sostanza, usufruendo del trust familiare previsto dalla legge, si trasferiscono diritti, doveri o beni di qualunque tipo sotto la direzione o il controllo di una persona, ossa il trustee, che si assume l’incarico di amministrare il ricevuto nell’interesse dei beneficiari per un determinato scopo. Per poter avere un trust di famiglia è necessario che siano soddisfatti determinati requisiti, come la presenza di:
– beni, che come detto prima verranno intestati ad una persona di fiducia affinché li amministri come si deve. Naturalmente in questo caso tutto ciò che viene intestato al trustee non entra a far parte del patrimonio personale del soggetto scelto per questo accordo giuridico;
– il trustee, mediante un accordo giuridico si impegna a gestire ciò che gli è stato affidato secondo le norme e le disposizioni stabilite in sede contrattuale, rendendo conto di tutte le scelte effettuate.
Anche se non è necessaria la sua presenza, la legge prevede anche la possibilità della presenza di un guardiano, ossia di una figura che ha come compito principale quello di osservare attentamente tutte le attività che il trustee o i beneficiari dell’accordo svolgono. In questo modo di comprende se eventuali clausole del contratto vengono rispettate o meno, così da decidere le azioni da intraprendere o la strategia da seguire.
Con questo tipo di accordo generalmente ci si va a spogliare della proprietà o di alcuni diritti, andando a formare un patrimonio separato e intoccabile a prescindere dalle vicende o avvenimenti che possono coinvolgere la persona che ha il reale possesso di tali beni. Un esempio può essere sicuramente l’impossibilità da parte di creditori, di banche o altre figure finanziarie di intaccare il patrimonio messo al sicuro con il trust di famiglia. Naturalmente lo Stato, secondo l’articolo 13 della convenzione dell’Aja si prende il potere di poter vagliare in maniera dettagliata ogni genere di trust familiare che viene creato, riconoscendolo e arrivando a rifiutarlo se questo accordo risulta andare oltre i limiti stabiliti dalla legge.