Alla scoperta delle bellezze di Puglia: Ostuni
Ci sono realtà pugliesi che sembrano vivere per tre mesi l’anno e poi quasi si nascondono agli occhi del mondo con il sopraggiungere dell’autunno; ce ne sono altre che vivono di un fascino tutto proprio, che non si lascia scalfire dal freddo e dalle logiche del turismo stagionale, che ha una ragion d’essere di valore e che per tutto l’anno attrae visitatori e inorgoglisce i residenti.
Ostuni, la città bianca, fa parte della seconda tipologia; sorge nel cuore della zona che si lascia contendere tra Valle d’Itria e Salento, nella provincia di Brindisi, schermata a est dalle coste dell’Adriatico. In estate, residence, hotel e b&b Ostuni sono prenotati mesi prima, con la fine di agosto le strutture si svuotano, ma solo in parte, perché la città non vive di turismo balneare ma concede una serie di attrattive e seduzioni che generano flussi costanti e significativi.
La città bianca
Ostuni è conosciuta come la città bianca e le ragioni non tardano a mostrarsi in modo immediato. La città sorge in una zona ricca di giacimenti di calce, di cui la popolazione ha sempre fatto un uso massivo, in particolar modo in epoca Medievale, per imbiancare i prospetti dei suoi edifici, poiché essa svolge una funzione disinfettante e protesse la città dall’epidemia di peste del ‘600. Il bianco, inoltre, riflette la luce e permette al borgo antico, caratterizzato da strade strette e che occludono la luce, di acquistare luminosità in modo naturale e romanticamente caratteristico.
Oggi solo parte del centro storico presenta un profilo interamente bianco, parte del posto ha iniziato a tingersi di altre colorazioni, ma da lontano il colpo d’occhio resta quasi lo stesso di qualche secolo fa e Ostuni rimane, per turisti e locali, la città bianca, marchio di identità e di identificazione popolare, frammento di orgoglio e filo conduttore di una storia antica.