I contenitori per microonde possono contaminare i cibi?
Avere un microonde in cucina, diciamocelo, è una gran comodità. Grazie a questo piccolo ma utilissimo elettrodomestico è infatti possibile scaldare in modo veloce i cibi senza sporcare né pentole, né tegami, né padelle, impiegando solo poche decine di secondi.
Grazie al microonde scaldare il latte della colazione o portare alla temperatura di consumo degli avanzi conservati in frigorifero è un gioco da ragazzi, ma al di là di quanto sia semplice effettuare queste attività è bene fare un passo indietro e cercare di capire quali materiali sia bene usare nel microonde e quali no.
Via libera, su tutta la linea, ai contenitori per microonde in vetro: il materiale è perfettamente compatibile con questo utilizzo, poiché non viene alterato dalle temperature né rilascia alcuna sostanza al contatto con i cibi molto caldi.
Semaforo arancione, invece, per la plastica: nel microonde è necessario impiegare solamente quei contenitori che riportano un’apposita dicitura che li identifica come idonei per questo impiego. Il pericolo è che infatti la comune plastica surriscaldata possa rilasciare composti chimici che vanno a contaminare gli alimenti, cosa che invece non succede nel caso della plastica per microonde.
Divieto assoluto, infine, per l’impiego di contenitori in metallo. Le microonde possono infatti innescare la formazione di differenze di potenziale elettrico tra un punto e l’altro del materiale, che si trasformano in pericolosissime scintille.
Attenzione anche alle stoviglie decorate, perché nei colori usati per i disegni sulla loro superficie potrebbero essere contenuti dei metalli in grado di causare – anche se su scala minore – i medesimi problemi di scintille descritti poc’anzi.