Ascensori per disabili: quali sono le caratteristiche distintive?
Anche se in fin dei conti il principio di funzionamento e le finalità di un ascensore tradizionale non si discostano più di tanto da quelli di un ascensore specifico per disabili, in realtà questi ultimi impianti devono essere dotati di particolari caratteristiche costruttive che li rendano idonei all’utilizzo da parte di chi si trova su una sedia a rotelle.
La normativa attualmente in vigore in Italia rende obbligatoria l’installazione di ascensori per disabili negli edifici con più di tre piani fuori terra, allo scopo di abbattere le barriere architettoniche. Per realizzarli bisogna effettuare il dimensionamento secondo precisi criteri che assicurano la massima fruibilità dell’impianto.
Nelle nuove costruzioni “non residenziali”, gli ascensori devono avere dimensioni minime di 140 x 110 cm (profondità x larghezza) e la luce delle porte non deve essere inferiore agli 80 cm. Qualora si trattasse di edifici “residenziali” di nuova realizzazione, la cabina dell’ascensore per disabili deve presentare dimensioni minime di 130 x 95 cm, e anche in questo caso 80 cm di luce netta in corrispondenza delle porte.
Per quanto riguarda infine gli edifici già esistenti le dimensioni minime sono inferiori poiché tengono conto dell’inevitabile presenza di vincoli strutturali. In questi casi le dimensioni della cabina non devono essere inferiori a 120 x 80 cm, ed anche la luce della porta si riduce a 75 cm netti.
Mentre nei primi due casi lo spazio antistante l’ascensore deve misurare almeno 150 x 150 cm, negli edifici non di recente costruzione quest’area “di manovra” si riduce a 140 x 140 cm.