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Contratto apprendistato, scopri cosa c’è da sapere

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contrattoapprendistatoIl contratto d’apprendistato è un tema molto sensibile in Italia sia per le caratteristiche intrinseche che hanno fatto sollevare critiche da parte delle Regioni sia perchè è riservato ai giovani che sono il ceto che più sta soffrendo l’attuale crisi economica. I dati che ogni giorni escono sui giornali parlano di una situazione molto problematica, con la disoccupazione  a livello giovanile che ha raggiunto percentuali pesanti e questa forma di contratto non è riuscita a soddisfare le intenzioni di chi aveva pensato a questo tipo di provvedimento.

I diversi tipi del contratto d’apprendistato
Il contratto di apprendistato è stato pensato come forma propedeutica, ossia come incentivo per un’assunzione a tempo indeterminato, il sogno di qualunque giovane che vuole costruirsi il proprio futuro. Il contratto professionalizzante copre la fascia d’età 18-29 anni, è riservato a tutte le categorie lavorative ed ha le seguenti durate: minimo sei mesi e massimo tre anni. Per i lavori artigianali la soglia si alza e arriva fino a cinque anni. Accanto al contratto professionalizzante, vi sono altri due tipi: diploma professionale e alta formazione. Il primo è dedicato per ragazzi ancora minorenni, quindi compresi nella fascia d’età che va dai 15 anni ai 18 anni mentre il secondo è riservato a coloro che hanno bisogno di un titolo di livello superiore oppure che devono essere iscritti a uno degli Albi professionali esistenti in Italia.

Le critiche sul contratto d’apprendistato
Da dove nascono le critiche? Seppur buono nelle intenzioni, tuttavia, il contratto di apprendistato non ha raggiunto quelle percentuali che ci si attendeva: diverse Regioni, tra cui anche la Lombardia, ha registrato un segno meno in questo campo e ciò rappresenta la spia accesa sulla difficoltà sempre più incombente di trovare lavoro in Italia. Le Regioni hanno chiesto un tavolo al Ministero del Lavoro per parlare proprio di questa situazione e rivedere alcuni aspetti dell’apprendistato, chiedendo maggiore flessibilità e cambiamenti sulla durata del contratto.

 

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