“On the Road”: SULLA STRADA PER LA LIBERTà
Il 2012 sembra l’anno più azzeccato per l’uscita del nuovo film di Walter Salles, “On the Road” ( “Sulla strada” ), tratto dall’omonimo romanzo di Jack Kerouac scritto nel 1951.
Interpretato da attori giovani e brillanti, come Garrett Hedlund (Dean Moriarty, “Tron”), Sam Riley (Sal Paradise, “Control”) e Kirsten Stewart (Marylou, “The Twilight Saga”), racconta di un viaggio che i due protagonisti maschili compiono attraversando gli Stati Uniti, prima da est a ovest, e infine da nord a sud, verso il Messico, accompagnati, nella maggior parte dei loro viaggi, dalla bella Marylou, prima moglie di Dean Moriarty.
Il film, che uscirà in Italia l’11 ottobre, è la trasposizione filmica che Kerouac avrebbe tanto desiderato del suo libro quando era ancora in vita, aveva infatti progettato un film con protagonista Marlon Brando, che però rifiutò l’offerta.
Ci si aspetta che vengano riproposti, con la maggior fedeltà possibile, i temi trattati da uno degli autori più importanti della Beat Generation, portando lo spettatore a compiere una sorta di viaggio nel viaggio, come accade nel libro. Un viaggio sia fisico che mentale, quest’ultimo reso possibile, per i protagonisti, dall’uso di alcool e sostanze stupefacenti, un viaggio che porta alla conoscenza di se stessi, dei propri limiti, ma che sazi la fame di conoscenza, di esperienza e di divertimento, propria dei giovani del tempo e, si spera, dei giovani di oggi.
Il lettore ha la possibilità di entrare in contatto con l’ambizione dei borghesi americani del tempo, secondo la visione ottimistica de “The American way of life”, ma anche di assaporare la ribellione di chi si oppone a tutto ciò.
I protagonisti del libro, soprattutto Dean, sono il prototipo dell’anticonformista che, alla metà del XX secolo, si getta nelle braccia dell’avventura, di chi vive in nome della vita libera, lontano dagli schemi di una vita ordinaria e dal rispetto delle regole.
L’esistenzialismo che pervade l’opera è lo stesso che si può osservare ora, per i giovani d’oggi: giovani che non hanno lavoro, che non studiano, che non riescono a sentirsi realizzati, sempre più vittime di un sistema che ha smesso di girare, o forse non ha mai girato.
Si spera che il film possa ridare a tutti questi innocenti la possibilità di riprendersi la propria libertà e la voglia di vivere.