Turismo invernale: a rischio la stagione
La stagione turistica invernale è cominciata. O almeno dovrebbe. Il problema? Troppo poco maltempo. Sulle Alpi, infatti, si lamenta l’assenza di neve e, quindi, di sciatori.
In una delle poche località con un po’ di neve, Breuil Cervinia, il fine settimana scorso ci sono stati oltre 11 mila turisti: in tutte le altre località si aspetta il fine settima del 3 dicembre per aprire e si spera in una bella nevicata. È attesa, infatti, per metà settimana una perturbazione che dovrebbe portare un po’ di neve sulle Alpi o, almeno, un freddo tale che permetta agli operatori di sparare la neve artificiale: ora, infatti, è troppo caldo anche per quest’ultima.
Gli operatori del settore sono in grande allarme negli ultimi giorni: se la neve non tornerà a cadere si rischia che saltino molte prenotazioni per dicembre e gennaio e, quindi, l’intera stagione turistica invernale.
Lo ha detto il presidente nazionale di Cidec Turismo (Confederazione italiana dei commercianti), Paolo Esposito, che si dice preoccupato per le conseguenze economiche della mancanza di neve. Per questo settore del turismo già il 2010 non è stato un successo: sono stati registrati, infatti, meno cinque punti percentuali rispetto alla stagione del 2009 (i dati arrivano dall’Osservatorio del turismo montano).
I cambiamenti climatici degli ultimi anni non permettono più al turista di prenotare, come faceva un volta, con largo anticipo le sue vacanze e questo ha delle grosse conseguenze sulla stabilità del settore che vede contrarsi le vacanze e i fine settimana. Questo, aggiunto alla crisi economica, ha conseguenze distruttive.
Le mete invernali che, nonostante la crisi, vanno meglio, restano le stesse: Cortina D’Ampezzo in Veneto, Madonna di Campiglio di Trentino e Bardonecchia in Piemonte.