Renault Scénic DCi 130…
Forse adesso si parla un po’ troppo di vetture elettriche, ibride o comunque di energie alternative. Certo, il futuro vedrà in primo piano le nuove tecnologie, ma intanto non vanno sottovalutati gli straordinari progressi per quanto riguarda i motori termici.
Negli ultimi anni i benzina e i diesel hanno infatti conosciuto una vitalità di sviluppo, sotto il profilo della riduzione dei consumi e del rispetto per l’ambiente, che talvolta ha lasciato stupiti, rendendoli ancora fortemente competitivi con le stesse emergenti rivali. I costruttori sanno che la conversione verso una mobilità veramente “pulita” sarà molto lenta e che per rispettare normative internazionali via via più restrittive, è necessario impegnarsi sul fronte, per così dire, tradizionale.
E, in tal senso, una strategia emblematica può essere considerata quella di Renault che, se da un lato ha investito ben quattro miliardi di euro per un corposo e ambizioso programma di auto elettriche (quattro in arrivo), al tempo stesso lavora al completo aggiornamento della sua gamma di motori termici, secondo un programma che punta a raggiungere nel 2013 una media di valori inferiore ai 120 g/km di emissioni di CO2, rispetto agli attuali 135, per scendere poi sotto i 100 intorno al 2016 e a 95 nel 2020.
Tutto questo inoltre, a detta dei progettisti, facendo abbassare di pari passo notevolmente i consumi e senzamortificare troppo prestazioni e piacere di guida.
Per il gruppo francese la “quadratura del cerchio” è dunque la inedita famiglia benzina e diesel battezzata Energy, che prevede cilindrate e frazionamenti diversi, secondo la filosofia “downsizing” di contenimento delle cubature, e che darà sostanza anche all’accordo siglato di recente con Daimler-Mercedes.
Primo neonato, un quattro cilindri a gasolio di 1600 cc che per potenza (130Cv) e coppia (320 Nm) si pone al livello del 1.900 della precedente generazione, ma può dichiarare un consumo di 4,4 l/100 km e soltanto 115 g/km di CO2 allo scarico.
Risultati ottenuti, a fronte di un impegno di 230 milioni di euro e dopo 700 mila km di collaudi, grazie ad un pacchetto di soluzioni tecniche avanzate che mette in campo, oltre all’ormai diffuso stop & start e al filtro antiparticolato, trenta brevetti e perfino qualche chicca rubata alle esperienze in Formula 1.
In rapporto a cilindrata e potenza, il nuovo Energy dCi 130 è destinato ad avere un ruolo importante, potremmo dire baricentrico, nella gamma dei modelli Renault di fascia media più diffusi e, sul mercato, ad aprire la strada saranno a luglio le monovolume X-Mod e Scenic, con prezzi compresi tra 25.000 e 28.000 euro.