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Legambiente lancia l’allarme “cementificazione” in Romagna

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Un rapporto del Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo, di cui è promotrice Legambiente, ha messo in evidenza il consumo del suolo agricolo in Emilia-Romagna, che si aggira intorno agli 8,4 ettari al giorno.

Il dato più preoccupante, dice Legambiente, arriva da Rimini, che registra un’urbanizzazione del territorio del 21,2%, il dato più altro della Regione. Sotto c’è Ravenna, al 10,8%, a cui segue la provincia di Forlì-Cesena al 7,1%. Questi dati, dicono da Legambiente, vanno letti prendendo in considerazione le rilevazioni fatti tra il 1976 e il 2003, che avevano registrato un dato relativamente alto di urbanizzazione, 8,2 ettari al giorno.

«Il fatto che la velocità di urbanizzazione del territorio negli ultimi 5 anni sia stata uguale, o superiore, a quella dei 25 precedenti è un segnale molto preoccupante, che sancisce un forte declino delle politiche urbanistiche; (…) evidentemente i meccanismi che stanno alla base della continua edificazione -speculazione fondiaria, corsa agli oneri di urbanizzazione da parte dei Comuni, riciclaggio di denaro illecito- non hanno trovato strumenti correttivi adeguati», spiegano da Legambiente. In realtà esiste una legge regionale (Legge n° 20 del 2000) che spiega che il principio dovrebbe essere quello di “consumare” nuovo territorio solo quando non ci sono alternative.

«La distanza tra questi principi teorici e gli 8,4 ettari al giorno di suolo sottratto all’agricoltura da insediamenti ed infrastrutture dà il segno di come le politiche urbanistiche debbano essere profondamente riformate. Il suolo è una risorsa non rinnovabile e finita, che stiamo consumando come se fosse illimitata. Occorre che la Regione si doti rapidamente di una legge idonea, come abbiamo richiesto da tempo», ha detto Lorenzo Frattini presidente regionale di Legambiente.

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