Olio CBD: che cos’è, a cosa serve, benefici e come usarlo?

Il CBD è un composto metabolita – appartenente alla famiglia dei cannabinoidi – presente naturalmente nella pianta di canapa e reso disponibile sotto forma di prodotti differenti. Tra questi: cristalli, integratori, cibi, tisane, liquidi scomposti e tanto altro, ma la forma più diffusa – e anche più efficace per poterne apprezzare a pieno le proprietà – è l’olio CBD.

L’olio di CBD è un prodotto oggi sempre più richiesto e apprezzato, sia nel nostro Paese che all’estero, perché – secondo quanto emerso da alcuni studi scientifici portati avanti da diversi ricercatori e pubblicati sulle testate scientifiche più autorevoli del mondo – questo olio contenente cannabinoidi è in grado di contrastare i sintomi di numerose patologie (alcune delle quali anche gravi). L’olio CBD, infatti, è ormai utilizzato come coadiuvante naturale per molti fini terapeutici, ma il suo effetto varia notevolmente in base alla concentrazione di CBD presente al suo interno: si va generalmente da un minimo di 3% fino ad un massimo del 30%.

E la domanda, a questo punto, è sempre la stessa: ma questi oli sballano? Contengono THC? Sono legali?
Il CBD – a differenza del THC – non è psicoattivo e questo rende il prodotto assolutamente legale e sicuro, anche quello ad alte concentrazioni.
La canapa e la marijuana, infatti, provengono dalla stessa pianta, la Cannabis sativa, ma questi due prodotti sono molto diversi tra loro e – per questo – hanno anche una diversa regolamentazione: in Italia il CBD della canapa è completamente legale, mentre il THC della dovrà avere una concentrazione minima.

Benefici del CBD
L’olio di CBD può essere utilizzato per avere benefici di vario tipo e migliorare così la salute della persona; generalmente, viene utilizzato come prodotto naturalmente rilassante, in grado di calmare gli stati d’ansia, alleviare la depressione e, quindi, migliorare anche l’umore generale.
L’olio CBD è un antidolorifico naturale ed evidenzia numerose proprietà antinfiammatorie, tanto da essere utilizzato come coadiuvante naturale contro diverse tipologie, anche di tipo cronico. Secondo i ricercatori che hanno realizzato uno studio ad hoc sugli effetti del CBD, pubblicazione divulgata anche sul Journal of Experimental Medicine, il CBD è in grado di ridurre in modo significativo l’infiammazione cronica e il dolore e ciò è emerso grazie ad alcuni test specifici effettuati su alcune famiglie di topi e ratti.
A seguito di questa ricerca e dei relativi esperimenti, gli esperti sono arrivati a concludere che i componenti non psicoattivi della cannabis – come appunto il CBD – possono rappresentare una nuova generazione di trattamenti contro il dolore persistente e cronico. In sostanza, il CBD – e in particolare il CBD sotto forma di olio, che è quello che produce effetti più immediati e significativi – rappresenta un’alternativa naturale alla cura del dolore cronico, anche se, naturalmente, è sempre raccomandato confrontarsi con il proprio medico prima di variare o integrare la propria cura farmacologica.

Impieghi del CBD
Dopo aver studiato l’efficacia dell’olio di CBD per il trattamento dell’epilessia, la FDA – Federation Drugs Administration (ovvero il Ministero della Sanità americano) ha approvato proprio recentemente l’uso di un farmaco a base di CBD (il nome commerciale del medicinale è Epidiolex) nella terapia per contrastare le crisi epilettiche.

Ma c’è di più, perché il CBD oil è in grado di produrre effetti simili a quello generati da alcuni psicotici nel trattamento della schizofrenia, anche se sono attualmente in corso ulteriori ricerche per confermare la validità di questi primi studi sull’argomento.
Secondo un’altra ricerca, pubblicata anche sul British Journal of Clinical Pharmacology, il CBD potrebbe essere un prodotto naturale, utile ed efficace per contrastare la riproduzione delle cellule cancerose all’interno del corpo.
A confermarlo anche un nota dell’AIRC – Associazione Italiana Ricerca contro il Cancro – che evidenzia come “i cannabinoidi possono inibire la crescita tumorale inducendo l’apoptosi, ovvero la morte programmata delle cellule maligne. Inoltre sono stati dimostrati effetti antiangiogenetici (cioè di blocco dello sviluppo dei vasi che favoriscono la crescita tumorale)”.

Questo aspetto è confermato da un altro team di ricercatori americani, secondo i quali il CBD tende a colpire le cellule tumorali, spingendole all’autodistruzione.
Secondo gli studi condotti fino ad oggi, il CBD ha livelli di tossicità molto bassi, pertanto il relativo olio potrebbe essere utilizzato in futuro (anche prossimo) come coadiuvante naturale da affiancare alle tradizionali terapie contro il cancro.
Dalle ricerche effettuate fino ad oggi, l’olio di CBD – e il CBD in generale – è efficace anche contro il diabete di tipo 1, il morbo di Alzheimer, l’acne, la malattia di Huntington, è efficace contro i disturbi del sonno e il glaucoma, ma rinforza anche le difese immunitarie; pertanto – anche in assenza di patologie – aiuta a rafforzare l’organismo e renderlo meno soggetto ad attacchi esterni, prevenendo così piccoli disturbi e grandi malattie. Occorre ricordare, tuttavia, che mancano ancora dei dati certi sugli effetti sul lungo termine e delle ricerche specifiche sui bambini.

Olio di CBD: quanto usarne?
Ad oggi non esiste una quantità raccomandata di olio CBD, che sia standard e uguale per tutti; questo perché ogni patologia o disturbo richiede una quantità diversa, molto dipende anche dalla concentrazione di CBD presente nell’olio che si sceglie e a fare la differenza è anche la reazione del singolo soggetto. Per iniziare è consigliabile, quindi, provare con 5 gocce al giorno, da tenere per 60 secondi sotto la lingua prima di deglutire, per una settimana, e poi aumentare a 10, seguendo lo stesso iter, ed eventualmente incrementare ulteriormente a 15 gocce dopo una settimana. Suggeriamo di aumentare gradualmente, perché un abuso di CBD potrebbe provocare sonnolenza.