La cremazione a Parma, una scelta sempre più condivisa

In passato la cremazione era una pratica diffusa trasversalmente in moltissime culture ed epoche storiche: la praticavano molte popolazioni neolitiche, e anche gli antichi Greci e Romani la consideravano come un modo di rendere onore a persone di rango elevato come ad esempio nobili, militari e personaggi illustri nella società.

L’avvento del cristianesimo iniziò a ridurre la frequenza di questo rito funebre, poiché il corpo del defunto sarebbe stato riportato in vita quando si fossero compiuti i tempi, come indicato dalle sacre scritture. Per questo motivo, per secoli e secoli, in gran parte dell’Europa venne praticata invece la sepoltura.

Si deve agli esponenti dell’Illuminismo e del Protestantesimo la “riscoperta” della cremazione, che tornò a diffondersi nel vecchio continente e anche nel nostro paese dove tuttora è forte la tradizione cattolica.

Per lungo tempo la Chiesa osteggiò questa pratica, ma in tempi recenti quest’ultimo tabù è definitivamente caduto poiché le autorità ecclesiastiche hanno dato una sorta di nulla osta alla cremazione, seppur con certi paletti per rispettare il defunto – come, ad esempio, l’indicazione di conservarne le ceneri in un luogo sacro.

Nel nostro paese è consentita per legge la dispersione delle ceneri (L. 130/2001) e anche questo fu un significativo passo in avanti, al pari della nascita in tutta Italia di strutture ad hoc. Anche a Parma la cremazione è una pratica sempre più diffusa e per farlo è possibile appoggiarsi alle onoranze funebri del territorio e al Tempio di Cremazione situato presso il cimitero di Valera, ubicato nella parte occidentale del capoluogo emiliano.