Malta un paradiso fiscale
Il segreto di Malta: un sistema vantaggioso o invece un paradiso fiscale?
L’isola di Malta non è solo un luogo che ben rappresenta i migliori tratti della cultura mediterranea, ma è anche un territorio in cui si può valutare d’investire e avviare un’attività, grazie ad un regime fiscale ben più vantaggioso di quello italiano. Le autorità di Malta in più di un’occasione hanno sottolineato che il paradiso fiscale Malta non esiste. Le norme di trasparenza e di comunicazione dettate dall’Ocse sono rispettate, ed è per questo che il governo maltese rifiuta la definizione di Malta paradiso fiscale. In effetti Malta è un paese dell’Unione Europea, che già da molti anni rientra tra i paesi della white list, ossia quegli Stati membri che assolvono alle regole stabilite dalla UE in materia di comunicazione e trasparenza.
Le agevolazioni
Però le agevolazione, in termini fiscali, poste in atto dal governo maltese hanno tutti i requisiti per far annoverare Malta tra quei luoghi presenti in Europa in cui esiste fiscalità privilegiata. Le caratteristiche della legislazione maltese, che consegnano all’isola questa controversa fama, sono soprattutto quelle concernenti il trattamento fiscale dei cittadini residenti non domiciliati, per i quali vige una regolamentazione fiscale particolare. Infatti questi soggetti sono tassati per i soli redditi prodotti a Malta e non per tutti quelli prodotti in altri Stati, se non trasferiti. Allo stesso modo non sono tassati per i beni ricevuti in eredità o in successione, se al di fuori dello stato maltese; ancora, non sono tassati per il capital gain, derivante da una compravendita immobiliare fuori da Malta anche se trasferito su un conto corrente di una banca maltese.
Insomma, i cittadini non residenti sono tassati esclusivamente sui redditi di fonte maltese. Il paradiso fiscale Malta allora forse esiste?
Innanzitutto il rispetto delle regole
Quel che conta sono le regole e oggi la legislazione maltese le rispetta. Per la legge italiana Malta non è un paese in black list dal 2010, anno in cui un apposito decreto, l’Italia ha escluso Malta, Cipro e Corea del Sud, dalla cosiddetta lista nera. In seguito tra i due paesi, si sono raggiunte delle intese, divenute poi accordi internazionali, per regolare la sovrapposizione di fiscalità.
Senza dubbio oggi le norme fiscali a Malta consentono, in misura maggiore rispetto ad altri paesi della UE, di avviare un’attività o iniziare una nuova vita, agevolati da una tassazione più bassa. Anche l’assenza di imposte patrimoniali sulla casa facilita l’immigrazione di cittadini stranieri, che mal sopportando la crisi economica degli scorsi anni, tentano la fortuna in quest’isola, bella e soleggiata, il paradiso fiscale Malta, che paradiso fiscale non è.