Chemioterapia neoadiuvante, quando è necessaria?
Da qualche tempo l’osteosarcoma è diventato un tema di grande attualità in quanto sono in aumento i malati affetti da questo tipo tumore maligno. Si tratta di una patologia con effetti molto gravi considerando che attacca uno dei sistemi di maggiore importanza all’interno dell’organismo, ovvero quello scheletrico.
Proprio le ossa che compongono lo scheletro sono di fondamentale importanza in quanto costituiscono un’autentica impalcatura fisiologica che garantisce il sostegno al corpo umano. Non va anche dimenticata l’importante funzione dell’osso che funge da deposito di minerali, su tutti il calcio che è il principale costituente. In questo senso hanno grossa importanza le cellule dell’osso, osteoblasti ed osteoclasti: le prime vanno a favorire l’assorbimento di minerali, mentre gli osteoclasti rendono disponibile il calcio in circolo. L’osteosarcoma non è altro che un tumore che attacca proprio le cellule fondamentali che compongono le ossa del sistema scheletrico. Si parla di diverse tipologie di sarcoma a seconda del grado di malignità: alto, intermedio e basso. Possono essere colpite in primo luogo quelle ossa del corpo umano che hanno un accrescimento rapido. Frequenti casi di osteosarcoma si registrano in bambini ed adolescenti.
I primi sintomi che si possono registrare e che sono legati a questa patologia sono dolori alle ossa e fratture, anche gravi, frequenti. Nel momento in cui si evidenziano questo tipo di sintomi, si passa all’identificazione del tumore alle ossa con opportuna diagnosi. La diagnostica per immagini è una delle prime soluzioni per avere un quadro preciso della situazione: proprio questo tipo di diagnosi è di grande aiuto nell’identificare la giusta terapia da adottare per curare il tumore. Inoltre, la diagnostica per immagini può essere ottima anche per verificare l’eventuale presenza di metastasi.
Il primo passaggio richiede una radiografia della zona del corpo che potrebbe essere interessata dall’osteosarcoma. In seguito si possono utilizzare anche PET oppure la scintigrafia ossea che sono dei sistemi ottimi per la diagnosi e che vanno a dare ulteriori riscontri sui risultati ottenuti dalla radiografia. E’ possibile utilizzare come sistema di diagnosi dell’osteosarcoma la risonanza magnetica e le TAC. Al di là di queste differenti analisi che permettono di appurare la presenza di osteosarcoma nel sistema scheletrico, il sistema più sicuro e che dà risultati garantiti per la diagnosi del tumore osseo è la biopsia ossea. Non esiste analisi più specifica e mirata di quella effettuata con biopsia, sebbene sia molto invasiva, per questo solitamente viene fatta per ultima.
Da qualche tempo sono diversi gli studi in merito alle nuove possibilità terapeutiche per quanto concerne l’osteosarcoma. Al giorno d’oggi, infatti, sono in fase di sviluppo dei farmaci che possano esplicare un’azione mirata nei confronti della zona interessata da tumore osseo. Tra le prime soluzioni innovative che si possono utilizzare troviamo le terapie immunomodulanti che hanno un meccanismo d’azione vantaggioso, grazie alla possibilità di regolare il funzionamento dei componenti del sistema immunitario. Ma tra le soluzioni che si stanno mettendo a punto, oltre a quelle già disponibili in commercio, è possibile trovare una serie di anticorpi monoclonali. Questi vanno ad agire solo sulle cellule malate andando a riconoscere dei marcatori specifici che sono presenti in caso di tumore a livello osseo.
Ma sicuramente una delle soluzioni migliori dal punto di vista terapeutico per la cura dell’osteosarcoma è la chemioterapia neoadiuvante. In particolare, viene sfruttata la chemioterapia neoadiuvante prima dell’intervento chirurgico per andare a ridurre le dimensioni del tumore, in questo modo l’intervento chirurgico risulterà meno distruttivo sull’osso e soprattutto mirato ad una sola zona dell’apparato scheletrico.
Con il trattamento chirurgico si va ad eliminare il tumore osseo provvedendo anche ad un corretto ripristino della morfologia articolare dell’area interessata, quando è possibile verrà inserita una protesi. In questo modo vengono prevenute conseguenze spiacevoli a livello delle articolazioni e che potrebbero creare seri problemi nella deambulazione. Una delle prime indicazioni da tener presente prima di procedere ad interventi chirurgici conservativi dell’osteosarcoma è che per poter avere effetti benevoli bisogna operare in tempi rapidi.