Le chiusure child proof per la prevenzione delle intossicazioni domestiche
La curiosità tipica dei bambini è tra gli aspetti della vita quotidiana che maggiormente contribuiscono alla loro crescita; tuttavia, questo desiderio di scoperta innato può anche avere esiti molto gravi se ad esserne oggetto sono i farmaci.
Se ai più piccoli è in qualche modo consentito l’accesso ai medicinali usati da genitori, familiari o parenti, spesso il verificarsi di un incidente domestico causato dall’ingestione di questi prodotti è solo questione di tempo. Qualche volta le pillole o gli sciroppi, con i loro colori sgargianti, rappresentano un richiamo irresistibile per i bambini ed è per questo motivo che nei pronti soccorso ogni anno migliaia di persone sono costrette a chiedere aiuto ai sanitari.
Uno studio condotto negli Stati Uniti, ad esempio, ha dimostrato che mediamente vengono portati al pronto soccorso circa 160 bambini ogni giorno – il che si traduce in oltre 60 mila interventi annuali da parte dei medici sulle piccole vittime di avvelenamenti domestici da farmaci (fonte: Safe Kids Worldwide).
Le aziende farmaceutiche sono da tempo impegnate per fare in modo che i loro prodotti siano sempre più sicuri: prova ne sono ad esempio le chiusure “child proof” studiate appositamente per resistere ai tentativi di apertura da parte dei bambini, grazie ai loro meccanismi complessi che richiedono l’intervento di un adulto.
È opportuno comunque ricordare che, riguardo al problema degli avvelenamenti, i bambini non hanno colpe; semmai sono gli adulti ad essere chiamati a un esame di coscienza, dal momento che i medicinali vanno sempre conservati sotto chiave, in posizioni inaccessibili, o comunque in luoghi a cui i più piccoli non hanno accesso.