I bicchieri giocano un ruolo importantissimo nella degustazione dei vini
Esaminare il colore di un vino e i suoi riflessi, scoprirne il profilo olfattivo e infine passare all’assaggio vero e proprio (composto a sua volta dall’analisi al palato e dal retrogusto finale) sono i passi fondamentali della tecnica di degustazione.
Forse non tutti sanno che questa pratica è antica probabilmente tanto quanto l’origine del vino, e perciò plurimillenaria, anche se è solamente da un periodo di tempo limitato che è stata codificata e standardizzata.
Esiste una terminologia precisa che gli esperti utilizzano per descrivere l’amplissima gamma di sapori, profumi e retrogusti che si possono incontrare in un vino, e anche se ai meno esperti questo vero e proprio vocabolario può sembrare ricco di strane voci (alcune anche piuttosto bizzarre!) l’utilizzo dell’una o dell’altra è estremamente specifico e rigoroso.
Allo scopo di assicurare la massima imparzialità durante la degustazione, il vino dovrebbe essere servito nei calici senza che il degustatore abbia la possibilità di “sbirciare” l’etichetta o la bottiglia in quanto ciò potrebbe influenzare il giudizio finale.
È importante che durante il procedimento vengano utilizzati bicchieri da degustazione prodotti con vetro fine ed altamente trasparente, in modo tale da permettere di cogliere ogni minima sfumatura di colore del contenuto; altrettanto indispensabile è adoperare calici idonei per ogni tipologia di vino.
Non è affatto un caso se per gli champagne si impiegano flute alti e slanciati, per i vini rossi bicchieri dall’aspetto panciuto e per i bianchi calici dall’imboccatura più stretta: queste precise forme esaltano infatti le caratteristiche organolettiche dei vini permettendone perciò la miglior degustazione possibile.