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La visura catastale sui capannoni non convince

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Erano nate come strutture provvisorie per le attività produttive del paese di Garanarolo, ma come avviene spesso in Italia, i capannoni che oggi sono oggetto di attenzione da parte del Comune sono tutt’altro che “provvisorie”.

Nella visura catastale risultano semplici strutture di carico/scarico delle merci, che si possono facilmente togliere e smontare. In realtà, difficile sgomberare il terreno da capannoni in cemento con tanto di impianto elettrico e sistema anti-incendio.

I capannoni oggetto della discussione sono due: secondo le visure catastali, queste strutture dovrebbero poggiare su un terreno agricolo. Nel 2004, infatti, il terreno avevano cambiato la propria destinazione d’uso, come dimostra la visura catastale online. Quindi, non si spiega né l’utilità dei capannoni, né la loro “provvisorietà”.

Sul tavolo del Comune c’è anche una bonifica forse mai effettuata: la pianura dove poggiano le due strutture è spesso soggetta ad allagamenti. Prima di poter costruire anche una struttura provvisoria, sarebbe stato necessario bonificare tutta l’area. Il Comune ha dei dubbi sulla realizzazione di questo lavoro.

A oggi, non esisterebbe nessun nullaosta da parte del Comune che attesti il lavoro eseguito prima della realizzazione dei capannoni.

A occuparsi della visura catastale e dei lavori era stata la ditta Meliconi, ora soggetta a controllo da parte dei vigili urbani. I cittadini ora si chiedono come l’appalto sia stato dato proprio a quella ditta e cosa farne ora dei due capannoni ormai non utilizzati.

Il sospetto è che, con la registrazione nel 2009, dalle visure catastali i capannoni risultino “provvisori” per le tasse e “stabili” per le verifiche dei vigili urbani. In più, aleggia qualche dubbio sulla figura dell’architetto che, per conto del Comune, si è occupato della gara di appalto.

Niente fa pensare a qualcosa di illegale, ma il fatto che l’architetto lavori in proprio e faccia anche dei lavori per il Comune fa pensare a un incarico di opportunità. Un semplice dubbio, contro la realtà di due strutture che da provvisorie sono in realtà in pianta stabile con tanto di visure catastali!

Il Comune, in ogni caso, difende il giusto operato dell’architetto, ma chiede al tempo stesso una risposta da parte della ditta che ha realizzato le due strutture.

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Category : Immobiliare