Preghiere sul web: può esserci un aspetto spirituale nella Rete?
Al di là di quello di cui vogliono convincerci le mode, pregare resta una delle attività principali dell’uomo, sia per numero di persone che la praticano, sia dal punto di vista del tempo che molti gli dedicano.
Sebbene sembra che oggi pregare stia perdendo sempre più significato, fino quasi a diventare sperare, in alcuni casi la preghiera ha saputo trovare posti dove sopravvivere. Gruppi di fedeli, di ogni religione, ancora oggi non solo mantengono, ma ricercano la verità e la salvezza attraverso le loro preghiere restando appigliati alle tradizioni e al modo in cui un tempo veniva percepito e vissuto tutto ciò che era sacro.
Se sperasse di sopravvivere solo attraverso la difesa di vecchi metodi e di vecchi spazi, la preghiera finirebbe per certo per cedere ai cambiamenti del tempo, al susseguirsi di pubblicità, di film e di libri sempre più desacralizzanti e anti spirituali. Invece, a testimonianza della reale necessità che c’è dietro alle preghiere, si assiste oggi ad una vasta “contaminazione” dei nuovi mezzi di comunicazione, che diventano nuovi canali di diffusione, nuovi spazi di raccolta, attraverso i quali i fedeli si ritrovano in preghiera, aiutandosi l’un l’altro nell’opera di sostegno della propria spiritualità.
Lo stesso mondo di internet, così nuovo e così apparentemente lontano da quello della preghiera, diviene a sorpresa strumento di aggregazione e di preghiera, collegando fra loro persone lontane, magari persone sole, che hanno un gran bisogno di essere assistiti, abbracciati, ascoltati. Nascono quindi i siti di preghiera: forum, blog e database di preghiere che permettono di creare “community online”, ossia delle vere e proprie comunità di preghiera.