Psicologo a Milano, la solitudine può essere nostra amica
Molte persone necessitano di uno psicologo a Milano , così come in altre città ad alta densità di popolazione della nostra penisola e non solo.
Parlando invece con uno psicologo si potrà scoprire che la solitudine ha bisogno di essere apprezzata, così ci rivelerà che i momenti passati in compagnia devono essere goduti in pieno.
Incominciando ad apprendere dai momenti di solitudine le proprie necessità affettive ascoltandosi dentro, si può progredire verso una maturazione personale che ci porta a stare bene con noi stessi e di conseguenza, quando si stà bene con noi stessi, si può stare bene anche con gli altri.
Fin dagli albori della soria dell’uomo, si ha sempre avuto la necessità di svolgere attività sociali, ogni persona, sente la necessità di avere al proprio fianco un’altra persona del sesso opposto per completarsi, per unirsi fisicamente e spiritualmente con qualcuno di cui ci si può fidare, che ci capisce, aiutandoci così a ricare la nostra energia interiore.
In psicologia, una persona è definita sola quando evita di comunicare con altre persone e quando la le relazioni con il sociale risultano insufficenti.
La mancanza di sicurezza e soddisfazione che deriva da una forte relazione con un’altra persona è una solitudine di tipo emotiva, mentre la mancanza di appartenenza alla vita sociale di un gruppo che interagisce, è una solitudine di tipo sociale.
Quando si è soli si può essere negativi e tristi, si trascura invece il beneficio che tale solitudine può dare, infatti in questo stato si può avere la capacità di ascoltarsi, autocriticarsi e maturare.
Vi sono persone che necessitano di rimanere sole per diverso tempo, per ritrovarsi, mentre qualcun’altro sceglie la solitudine come stile di vita, per delineare quelle che sono le nostre reali esigenze personali, ad esempio a causa della cessazione di un rapporto sentimentale, si vuole rimanere da soli per riappropriarsi della propria collocazione nel mondo e cresciere gradualmente mirando ad una fase nuova di serenità e consapevolezza.
Molte persone hanno paura di rimanere in silenzio, quindi ricercano il rumore, accendendo la radio, la televisione, oppure il telefono ad esempio che ci connette con un’altra persona e ci ricorda che non siamo soli al mondo. Ci si incontra con persone pur di non rimanere soli, alle volte, anche se in realtà di quelle persone non ci interessa molto e non vi è molto che ci accomuna. Si fanno spesso grandi tentativi per rimanere “connessi” evitare di essere isolati che ci distraggono dal fermarci un’istante a rimanere da soli con noi stessi ed ascoltarci per capire quali sono le nostre vere necessità.
Al contrario invece alle volte ci si isola per paure inconsce, ad esempio per evitare di prendere troppe responsabilità, oppure per evitare solamente di impegnarci troppo e questo atteggiamento da diversi psicologi è spiegato come un eccessivo amor proprio che ci fà sentire autosufficenti e onnipotenti.
Qualcun’altro invece rifiuta contatti con le persone perchè ritiene di non essere degno e crede di non poter essere accettato, per problemi di autostima, oppure di complessi di diversa origine. Così facendo si evitano rapporti umani che servono per accresciere la nostra consapevolezza e la consapevolezza degli altri, grazie ad uno scambio reciproco di esperienze personali.
Come in tutte le cose le mezze misure sono sempre quelle migliori, considerando comunque che la nostra mente nel silenzio è come se riuscisse a guardarsi allo specchio, perchè non vi sono interferenze esterne. Il silenzio può spaventarci quando ci rivela che dentro di noi vi è qualcosa che non ci piace o che non ci soddisfa. Possiamo valorizzare noi stessi al silenzio e comprendere che dentro di noi vi sono tutte le potenzialità per continuare a perseguire il nostro cammino, anche se al nostro fianco non vi è nessuno.