Combattere l’inquinamento da plastica? Bicchieri monouso biodegradabili e batteri
L’invenzione della plastica ha rappresentato un importante punto di svolta per lo sviluppo della società, dal momento che con questo materiale si può creare praticamente di tutto. Purtroppo però il risvolto della medaglia è rappresentato dal fatto che la plastica è inattaccabile dai comuni batteri, e ciò comporta il suo accumulo nell’ambiente.
Ma i problemi non si esauriscono qui: molte tipologie di plastica contengono infatti ftalati, composti organici cancerogeni e in grado di causare malformazioni fetali che si disperdono facilmente nell’ambiente.
Ogni anno più di 21 mila tonnellate di ftalati contaminano il pianeta, e per la loro degradazione i ricercatori stanno cercando di sfruttare particolari ceppi batterici. Ci sono riuscite Miranda Wang e Jeanny Yao, due studentesse dell’Università della British Columbia che hanno isolato nuovi microorganismi in grado di degradare gli ftalati in innocui composti come anidride carbonica, alcool ed acqua.
Per combattere l’inquinamento da plastica è però necessario agire anche sul fronte della sua produzione, cercando il più possibile di evitare il ricorso a questo materiale che tra l’altro richiede l’utilizzo di grandi quantità di risorse non rinnovabili.
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