Furani e altri composti tossici addio, grazie alla cottura in pirofile da forno

Anche se nemico giurato della linea e talvolta anche un po’ pesantuccio da digerire, il fritto è un grande classico della cucina e alzi la mano chi di tanto in tanto non si concede patatine, arancini, calamaretti o altre gustose specialità fritte.

Ad un’analisi scientifica dei cibi sottoposti a questa tipologia di cottura ci hanno pensato i ricercatori spagnoli dell’università dell’Extremadura e i loro colleghi portoghesi dell’ateneo di Porto, che hanno evidenziato gli effetti della frittura sulla formazione di composti chimici determinati furani.

I furani sono ritenuti in grado di migliorare le caratteristiche organolettiche dei cibi, ma il risvolto della medaglia è rappresentato dalla loro tossicità e carcinogenicità. Friggendo dei semplici bastoncini di pesce nell’olio di oliva, sono risultate concentrazioni di circa 30 microgrammi di furani per grammo, che scendono a 20 se si impiega invece olio di semi di girasole.

Se i bastoncini vengono preparati al forno, però, i furani sono presenti in concentrazioni di soli 10 microgrammi per grammo, cosa che comporta una maggiore salubrità di questa tipologia di cottura che oltretutto risulta meno calorica e maggiormente digeribile.

Per preparare squisite ricette al forno senza rinunciare al gusto basta utilizzare ingredienti scelti con cura e la giusta attrezzatura, come ad esempio le pirofile proposte dalla Bormioli Rocco.

La linea Fornoverre di questo storico brand italiano comprende pirofile da forno prodotte con vetro borosilicato leggero e resistente, che garantisce a questi contenitori una grande robustezza e una lunga durata nel tempo.

Le pirofile Bormioli Rocco sono inoltre utilizzabili sul gas (con spargifiamma), su piastre a induzione e nel microonde, e possono essere comodamente lavate in lavatrice.