Eiaculazione precoce congenita ed acquisita

L’eiaculazione precoce rappresenta una disfunzione della sfera sessuale che arriva a colpire fino a ben quattro uomini su dieci, ma nella letteratura scientifica esistono delle distinzioni. Questo perché esistono due, anzi tre tipi di eiaculazioni precoce. C’è infatti l’eiaculazione precoce primaria, detta anche eiaculazione precoce congenita, e l’eiaculazione precoce secondaria detta anche eiaculazione precoce acquisita.

Ci sono poi molti specialisti urologi che nel definire le varie tipologie di eiaculazione precoce parlano anche della cosiddetta eiaculazione precoce “ante portam” che rappresenta anche la forma più grave. Nel dettaglio, l’eiaculazione precoce congenita è quella che si è manifestata sin dall’inizio della propria vita ed attività sessuale in maniera persistente e ricorrente.

Ed in ogni caso ci si riferisce all’eiaculazione precoce congenita quando comunque l’uomo raggiunge l’orgasmo in maniera incontrollata a fronte del verificarsi della penetrazione vaginale. L’eiaculazione precoce secondaria presenta le medesime caratteristiche di quella congenita solo che si è manifestata nell’uomo solo dopo un periodo caratterizzato da una funzione eiaculatoria nella norma.

La terza tipologia di eiaculazione precoce, quella cosiddetta ante portam, è quella più severa dal punto di vista della disfunzione sessuale in quanto si verifica ancor prima della penetrazione vaginale. In prevalenza a soffrire di eiaculazione precoce ante portam è chi già soffre di eiaculazione precoce primaria. Si stima che il 10% degli uomini con eiaculazione precoce primaria manifesti anche casi di eiaculazione precoce ante portam.

Pur tuttavia nella letteratura scientifica l’eiaculazione precoce ante portam non viene definita come una disfunzione sessuale vera e propria se questa nel maschio si manifesta solo in situazioni sporadiche, episodiche ed occasionali. Ed in ogni caso ricordiamo che è sempre e solo lo specialista urologo a diagnosticare di quale tipologia di eiaculazione precoce si tratti e come intervenire con eventuali terapie psicologiche e/o farmacologiche.