Primarie PD: vigilia con i fuochi d’artificio

Apprensione al massimo tra Bersani e Renzi. In questi ultimi giorni di campagna elettorale non sono mancate polemiche e critiche. Oggi entrambi sono a Milano per le ultime battute in vista del secondo turno delle primarie. Il sindaco invita il segretario, alla fine della kermesse, a prendere un caffè insieme ma prontamente giunge il diplomatico rifiuto.

Tutto pronto per domani 2 dicembre. Gli elettori andranno nuovamente negli oltre 9mila seggi – aperti dalle 8 alle 20 e allestiti dai volontari – per scegliere il candidato premier del centrosinistra alle prossime elezioni politiche del 2013? Al primo turno l’affluenza alle urne è stata piuttosto alta: oltre 3 milioni. Per espletare la modalità di voto gli elettori porteranno al seggio il certificato di elettore del centrosinistra, un documento di identità e la tessera elettorale.

Il sito domenicavoto.it , aperto dai supporters di Renzi , ha inviato ai 128.733 elettori un’a-mail invitandoli “a recarsi al seggio con l’e-mail stampata e chiedere di votare”. “Hanno diritto di votare” ribadisce Renzi. E hanno risposto tutti. Naturalmente non mancano le beffe. Comunque, ai garanti, temendo il rischio brogli, è chiesto di aprire le registrazioni pure domani. Se i 128.733 fossero tutti individui reali e non inventati, come per esempio Giulio Cesare o Francesco Totti, e autorizzati al voto, Renzi potrebbe vincere. Sono 290.000 i voti di differenza tra il rottamatore e Bersani al primo turno.

Luigi Berlinguer ha convocato il comitato dei garanti e s’è disposto che in serata i nuovi ammessi saranno avvisati. Per Renzi soltanto sanzioni verbali per la vicenda delle pagine di pubblicità sui giornali per il sito.
Il problema vero è altro: che accadrà lunedì al PD che conosciamo?