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PD: deus ex machina Bersani o Renzi?

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E’ un gran discutere in questi giorni del risultato delle primarie del Centro Sinistra, svoltesi domenica 25 novembre in tutta Italia. Nell’arena i cinque competitors per la corsa a Palazzo Chigi delle prossime elezioni politiche del 2013: Pier Luigi Bersani, attuale Segretario Nazionale del Partito Democratico, Nicki Vendola, Governatore della Regione Puglia, Matteo Renzi, Sindaco di Firenze, Laura Puppato, Capogruppo PD alla Regione Veneto, Bruno Tabacci, Assessore al Bilancio del Comune di Milano.

I dati ufficiali vedono Pier Luigi Bersani al 44,9% con 1.393.990 voti, Matteo Renzi al 35,5% con 1.103.790 voti. I votanti sono stati 3.107.658. Bersani e Renzi si contenderanno al ballottaggio, previsto per domenica 2 dicembre 2012, la candidatura a premier.

E intanto sono già iniziate le prime diatribe: nuove regole per il voto del ballottaggio e nuovi elettori “solo se giustificati”. Si parla anche di apparentamenti: “Bersani se li deve conquistare i voti che sono venuti a me nel primo turno” dice Nichi Vendola, forte del suo 15,6% di preferenze. “Io non sono proprietaria dei voti”afferma Laura Puppato (Fonte:ASCA).
La gara sarà certamente dura per i due sfidanti: Bersani è il classico politico del PD, attaccato all’ideologia del partito senza innovazioni di grande sorta, mentre Renzi è il politico che ha consensi anche fuori dal PD, per il suo programma “rottamatore” affascinando gli indecisi e i fautori del centrodestra.

“Il grande risultato delle primarie del centrosinistra è stata la partecipazione. Ho fatto il donatore di sangue”sostiene senza esporsi Bruno Tabacci.
La partita non è mai stata così aperta e il fair play si spreca.

 

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