I comuni d’Italia più caratteristici: Saint Vincent
Il comune di Saint Vincent, oltre ad essere vicinissimo a numerose stazioni sciistiche, che ne fanno quindi una meta molto ambita del turismo invernale, è oggi una famosa stazione climatica idroterapica, ma forse non tutti sanno che la scoperta delle pregiate acque termali deriva dalle mucche. Proprio così, perché nel 1770l’abate Jean Baptiste Pettet, si convinse a far esaminare un rigagnolo d’acqua, attirato dal fatto che molte mandrie, che venivano fatte pascolare nelle vicinanze, si recavano solo in quel posto per bere. Queste acque si sarebbero poi rilevate ricchissime di proprietà terapeutiche e l’abate divenne lo scopritore delle famosissime acque della Fons Salutis.
Saint Vincent è uno dei pochi comuni d’Italia che può permettersi di avere nel suo territorio un casinò: gli altri tre comuni d’Italia che hanno un casinò sono: Sanremo, Venezia e Campione d’Italia.
In epoca medievale questo comune apparteneva alla Signoria di Montjovet, antecedentemente sotto i Challant, poi sotto i Savoia. Saint Vincent è uno dei comuni d’Italia più caratteristici, infatti è provvisto di ben 75 rascards, ovvero di particolari dimore valdostane agricole fatte in legno, che si diffusero nel 1600, quando, dopo la diffusione dell’epidemia di peste che massacrò la cittadinanza, arrivarono nel borgo i Walser, giunti dalla Valle d’Ayas, esperti in queste tipiche costruzioni. I Walser sono un popolo di origine teutonica, uniti da parentela agli Alemanni, che si trasferirono in Valle d’Aosta nel VIII secolo d.C. e che venivano dalla Svizzera e che tuttora si esprimono in un dialetto stranissimo chiamato altissimo tedesco. Fra i rascards sparsi nel comune di Saint Vincent, si possono trovare sia in quelli di tipo grenier, che sono usati per il mantenimento degli alimenti deteriorabili, che in quelli di tipo recar, che vengono usati come granaio.
Due dei monumenti più interessanti da visitare a Saint Vincent sono la bellissima Maison Comunale del XVII secolo e la Chiesa di San Maurizio del XI secolo, ma ci sono tantissime altre cose da vedere in uno dei comuni d’Italia più caratteristici. Per esempio il Grand Hotel Billia, che è una fulgida dimostrazione di costruzione in stile liberty e di sontuoso hotel tipico degli anni ’20, cioè quando il turismo non era ancora una cosa alla portata di tutti, ma uno sfarzo che si potevano permettere solo i più benestanti. Saint Vincent poi, è stato uno dei comuni d’Italia più operosi durante la battaglia dei partigiani e per questo oppresso dalle vendette naziste: da vedere quindi la Cappella dei Partigiani, eretta a proprie spese dal Comandante della diciassettesima Brigata Matteotti, Edoardo Page.