“Master”: un unico termine per un’offerta ampia ed eterogenea
Un’economia che stenta a riprendersi e un mercato del lavoro in forte crisi creano un quadro preoccupante per chi, fresco di laurea, è alla ricerca di occupazione.
La scarsità di chance però induce anche ad attivarsi affinchè le conoscenze – per lo più teoriche – maturate nel percorso universitario diventino vere e proprie “competenze” in campi specifici e perché si possa cogliere con prontezza le opportunità che le aziende offrono adesso, secondo criteri di selezione sempre più rigorosi, ed offriranno nel momento in cui la ripresa economica porterà a nuova richiesta di personale.
È per questo che si fa largo l’idea che, completato il corso di studi universitari, sia opportuno investire ulteriormente nella propria formazione con la partecipazione a master e corsi post-lauream. L’offerta formativa in questo ambito ha assunto anche in Italia dimensioni considerevoli e appare piuttosto eterogenea.
Tenendo conto del fatto che attualmente la legge non è in grado di definire con esattezza cosa sia un Master (il termine stesso non è “di proprietà” di Atenei e Università, a differenza di “laurea”), rientrano nella categoria le più disparate proposte formative. Una distinzione importante è tuttavia quella fra Master Universitari, cioè organizzati da atenei pubblici, e quelli che non lo sono.
Tra i Master Universitari ne esistono alcuni accessibili ai possessori di qualsiasi diploma di Laurea, ed è il caso dei Master di I livello, e altri riservati esclusivamente a coloro che hanno conseguito una laurea almeno quadriennale, e dunque laureati nel vecchio ordinamento o possessori di Laurea Magistrale: sono i Master di II livello.
Da precisare che, sulla carta, le due tipologie di master appaiono ugualmente “spendibili”: un Master di II livello non è più prestigioso e non garantisce maggiori possibilità di occupazione, ma semplicemente ha un orientamento più specialistico, mentre un Master di I Livello sostituisce un percorso di Laurea magistrale attraverso una formazione più vicina al mondo aziendale. Non vi sono distinzioni in livelli, invece per i master erogati da scuole ed istituti privati e da business school, generalmente rivolti a laureati nelle materie attinenti ai corsi proposti.
Utile sapere che la maggior parte dei Master non consente l’iscrizione a chi sia già iscritto a un corso di laurea, a meno che lo studente non garantisca di conseguire la Laurea stessa entro una certa data oppure decida di sospendere la carriera in corso.
Marketing e Comunicazione i più gettonati
Dal punto di vista dei contenuti esistono Master per qualsiasi ambito professionale.
Nell’offerta spiccano tuttavia, in percentuale, i corsi a indirizzo economico e manageriale, con una crescente attenzione nei confronti del Marketing, della Comunicazione e delle Risorse Umane. Numerosi, tuttavia, sono anche i Master rivolti a laureati in ambito umanistico, che notoriamente dopo la laurea hanno maggiori difficoltà a trovare un impiego attinente ai loro studi e, inoltre, i master che trattano temi legati all’ecologia e al territorio.
Informarsi su aziende partner e placement
La capacità di un master di traghettare il neolaureato dal mondo accademico a quello del lavoro non passa semplicemente dalla qualità e dal numero delle nozioni che riesce a fornire ma anche dalla possibilità di introdurre l’allievo in azienda attraverso un periodo di stage o per un project work indispensabili per il conseguimento del titolo. Per questo la maggior parte dei Master vanta un certo numero di partner che oltre a fornire docenti per le lezioni, reclutano tirocinanti ed eventualmente li inquadrano nel proprio personale.
Nella scelta del Master a cui iscriversi è fondamentale prendere informazioni, oltre che sulla sua qualità formativa, sulle aziende partner per valutarne le potenzialità occupazionali. A tal fine, un altro parametro da considerare è la percentuale di placement che il master ha garantito negli anni passati.