Turismo in Kenya: trend positivo
Il Kenya continua a registrare risultati positivi per quanto riguarda il settore turistico.
Il primo trimestre del 2011 ha visto arrivare nel Paese africano 313.691 arrivi internazionali, che corrispondono a un aumento del 15,1% rispetto allo stesso periodo del 2010. La novità è che l’Italia è diventato il secondo Paese per affluenza (con 39.233 arrivi), dopo la Gran Bretagna e prima degli Stati Uniti. Il Belpaese ha registrato un’incremento, quindi, del 22,4%.
Dall’Inghilterra sono arrivati oltre 42mila turisti, oltre 23mila dagli Stati Uniti e più di 20mila dalla Germania. «I dati positivi del primo trimestre 2011 sono il risultato della promozione della destinazione che Ente e operatori hanno costantemente svolto durante il 2010. (…) Mombasa resta lo scalo preferito dagli italiani che visitano il Kenya ma la crescita degli arrivi dall’Italia su Nairobi è un dato importante per lo sviluppo del segmento safari e del turismo culturale in tutto il Paese», ha commentato Federica Volla, Account Director del Kenya Tourist Board in Italia. Infatti, l’aeroporto Internazionale Jomo Kenyatta (JKIA) di Nairobi ha visto oltre 220mila arrivi, mentre quello di Moi (MIAM) di Mombasa ha ricevuto più di 92mila persone, di cui oltre un terzo in arrivo dall’Italia.
Una spina nel fianco di Mombasa è il turismo sessuale: il Governo sta aumentando gli sforzi per ridurre gli effetti di questa piaga. Troppo spesso, infatti, i lavoratori del sesso che vengono arrestati sulle spiagge di queste zone sono minori di 18 anni. Uno studio del 2006, condotto dal Governo e dall’Onu, ha rilevato che circa il 30% dei bambini delle città di Diani, Kilifi, Malindi e Mombasa hanno preso parte a questo tipo di scambio. Dal 2004 il Paese ha introdotto un “Codice di condotta per la protezione dei bambini contro lo sfruttamento sessuale nei viaggi e nel turismo” che però non ha cambiato la situazione.