Lo studio della lingua italiana come motivo di turismo
Sta aumentando il fenomeno di giovani provenienti da altri Paesi stranieri che scelgono l’Italia per imparare la lingua di Dante. Si tratta di persone in arrivo dai Paesi Ue, ma anche di americani e giapponesi.
Sono questi i dati dell’ultimo rapporto dell’Associazione delle scuole di italiano come seconda lingua (Asilis), che dice che il fascino per il patrimonio culturale e per i rapporti interpersonali e di lavoro è uno dei motivi che spinge tanti giovani a volersi destreggiare con la lingua italiana.
«Che l’Italiano sia un patrimonio inestimabile lo testimoniano gli oltre ventimila stranieri che ogni anno vengono nel nostro Paese per approfondire gli aspetti linguistici e quelli culturali, studiando nelle scuole Asilis», ha detto Francesca Romana Memoli, presidente di Asilis. Il rapporto di Asilis è stato realizzato dal Centro Studi Turistici di Firenze su più di 22mila iscritti ai corsi di lingua italiana delle scuole convenzionate con Asilis e ha evidenziato che sono soprattutto le donne – con il 68% – ad interessarsi all’italiano. La fascia di età più coinvolta è quella che va dai 18 ai 25 anni (31,2%) e si tratta, sopratutto, di studenti. «Oggi, come non mai, si confermano la popolarità e l’interesse verso la nostra lingua: siamo fra i cinque idiomi più studiati al mondo, pur non essendo l’italiano una lingua che riveste grande importanza sociale ed economica», ha aggiunto la Memoli.
A questo scopo, per il prossimo 6 maggio, Asilis ha organizzato un convegno a Roma dal titolo “La lingua italiana in Europa e nel mondo: Strumento di multilinguismo, mobilità e turismo culturale” per discutere, proprio, delle grandi potenzialità che questo tipo di turismo può apportare al Paese.