Storia delle pipe Sasieni
Trovare informazioni di qualsiasi tipo sulle Pipe Sasieni è un’impresa non da poco: articoli e informazioni sono davvero scarsi e poco rintracciabili.
Il mio articolo su www.gustotabacco.it nasce proprio dal desiderio di offrire aiuto a chi faticosamente cerca notizie sulla storia delle prestigiose Sasieni. Con difficoltà e ricerca minuziosa, sono riuscita a ricostruire la storia.
Proprio per la mancanza di una adeguata documentazione, prezioso risulta essere l’articolo di Stephen P.Smith apparso in “Murder of Ravens”, un blog americano, articolo che mi ha molto aiutata nella mia ricerca.
Le informazioni che mi più mi interessano, e che ho estrapolato da questo articolo, riguardano i cambiamenti che nella sua storia accompagnano Sasieni: si nota infatti una sostanziale differenza qualitativa legata ai vari periodi. Appassionati, collezionisti e fumatori prestano enorme importanza alla storia e alla datazione delle pipe Sasieni proprio per questo motivo.
Grazie ai cataloghi Sasieni presenti nella Chri’s page, ma soprattutto grazie alle testimonianze di appassionati fumatori, si possono ricostruire le quattro fondamentali tappe della storia delle Pipe Sasieni
– dal 1919 al 1946: Era Joel Sasieni
– dal 1946 al 1979: Era Alfred Sasieni
– dal 1979 al 1986: Era Transizione
– era post transizione
Ma analizziamo con precisione la storia e le dinamiche di Sasieni che hanno scandito queste 4 ere.
dal 1919 al 1946: Era Joel Sasieni
Il padre delle Sasieani è Joel Sasieni. La sua intraprendenza lo portò a creare nel 1919 il marchio in oggetto. Egli desiderava produrre pipe ancora più perfette delle Dunhill, dove ebbe la sua prima importante esperienza lavorativa.
La storia di Sasieni è scandita da eventi spesso sfortunati: un incendio distrusse la sua prima fabbrica. Questo non lo fermò né demoralizzò. Anzi, la ricostruzione fu rapida e dimostrativa del carattere e della determinazione di Sasieni: sfruttò questo evento dando alla ricostruzione della fabbrica una valenza di vera e propria rinascita. Per far questo, identificò così le sue nuove pipe con un particolare estetico aggiuntivo: un puntino azzurro.
Questa sua idea provocò molte critiche e polemiche, perchè molti videro in questo gesto una volontà di emulare il successo dello “white spot” di Dunhill. Le critiche e le polemiche si concretizzarono poi in un vera e propria denuncia che lo portò, nel 1922, ad affrontare il processo “Dunhill vs Sasieni”. In questo processo si dibattè proprio sull’utilizzo del celebre puntino. Il processo terminò con un accordo che permetteva a Sasieni di mantenere il puntino nel mercato europeo, ma dovette cambiare il simbolo per il mercato americano.
La furbizia imprenditoriale di Sasieni lo condusse all’elaborazione di un nuovo escamotage: aggiunse altri tre punti da incastonare sul bocchino, creando così per il mercato americano la serie “four Dots”.
Le disavventure giudiziarie di Sasieni non lo distolsero dal suo vero obiettivo: creare cioè pipe dalla fumata sempre più eccellente.
Già nel 1919 infatti brevettò il suo sistema “oil Curing”: questo nuovo metodo permetteva di diminuire il periodo di stagionatura ed evitare l’utilizzo di forni che strozzano i canali interni della fibra della radica. In questo modo veniva garantita una fumata buona e molto più asciutta.
Pochi anni dopo, nel 1924, Sasieni fece un altro importante passo avanti: brevettò un sistema di filtraggio che permetteva di inserire uno scovolino all’interno del bocchino per farlo arrivare tranquillamente al foro del fornello. Rispetto all”oil Curing”, il livello di asciuttezza della fumata è ancora maggiore.
Ho accennato prima alla differenziazione tra il mercato americano e quello europeo.
In america le pipe Sasieni si imposero molto repentinamente: i suoi punti di forza erano sicuramente sia la reale qualità che la sobrietà estetica del prodotto.
Per quanto riguarda il mercato europeo, Sasieni volle selezionare personalemente un particolare tipo di pipa chiamata “specially selected”: essa differivano dalle altre per dimensioni e per una tonalità di colore più chiara.
Per assecondare e divertire il mercato europeo, e in particolare quello Inglese, fedele e appassionato, Sasieni decise di usare alcuni nomi di città inglese per identificare gli shape.
La Shape Chart Sasieni contava circa 50 modelli
Tra il 1927 e il 1938 per volere dell’importatore americano, venne creata una nuova serie di Sasieni, le “eight dots”. In questo modo, avendo 4 puntini per ogni lato del bocchino, sicuramente le Sasieni sarebbero state più facilmente riconoscibili, ma questa nuova condizione fu accettata a malincuore da Sasieni che vedeva in questo novità un rallentamento dei tempi di lavorazione.
Nel 1946 Joseph Joel Sasieni morì e con la sua morte termina la prima era delle pipe sasieni.
Con la morte di Sesieni, chiunque possedesse una sua pipa potreva sfoggiare soddisfazie e vanto, perchè, per quanto il progresso delle pipe avanzerà, l’eccellenza della tradizionale pipa Sasieni rimarrà sempre inimitato
dal 1946 al 1979: Era Alfred Sasieni
Dopo la morte di Joseph Joel, l’azienda passa nelle mani del figlio Abraham Alfred Sasieni. Da subito questo cambio di dirigenza si manifesta con delle sostanziali differenze.
Cambia innnanzitutto l’offerta proposta da Sasieni: gli share disponibili diminuiscono a circa 30 pipe.
La differenza più sostanziale tuttavia, è una diversa attenzione che Abraham ha per l’immagine, la presentazione, l’estetica delle sue pipe.
Pur diminuendo gli share infatti, si amplia la gamma di tonalità cromatiche e cambia anche la punzonatura con nome Sasieni, e i “fours dots”, che vanno a formare un rombo perfetto.
Un’altra importante novità si ha nel 1961 quando comparvero le “two dots”.
Questo particolare tipo di pipa diventerà presto ricercatissima, e questo avvenne per la presenza di due caratteristiche: innanzitutto sono presenti difetti estetici e stoccature che il vecchio Sasieni avrebbe tollerato poco, ma che la rendevano sicuramente unica.
Inotlre furono prodotte pochissime “Two Dots”, per questo possederne una era, ed è,un vanto.
dal 1979 al 1986: Era Transizione
La nuova fase delle pipe Sasieni ha provocato perplessità e critiche: la svolta sperimentale portò ad abbandonare i sempre amati bocchini in ebano per far spazio a bocchini di metacrilato o lucite.
Come reazione a questa svolta modernistica, si ebbe l’esigenza di creare delle serie rievocative, come le “claret” one dot o le “six dots”.
Non solo pipe rievocative, ma anche novità interessanti come la “ten dots”, con 5 punti per ogni lato del bocchino, e un cambiamento della punzonatura.
Nel 1986 Abrham Alfred Sasieni lascia definitivamente l’azienda.
Nei 67 anni dalla nascita dell’azienda, tanti sono stati i cambiamenti, e soprattutto la natura di questi cambiamenti si è spesso allontanata dalla volontà conservatoria e molto rigorosa che caratterizzava la produzione di Joel Sasieni.
Era post transizione
L’ultima fase della storia delle Sasieni vede protagonista e dirigente dell’azienda James. B. Russell. Non vengono sottolineate rilevanti novità, se non la nascita nel 2001 de “5dots”. Nascono negli anni 2000 anche le “by Sasieni”:
- Benaderet’s
- Berkeley Club
- Canadian
- Coat of Arms
- Croydon Englandaire
- Fantail
- Friar
- Henley Club
- His Royal Highness
- Litewate o The Litewate
- Mayfair
- Mr. Pickwick o Pickwick
- Old England o The Old England
- Owl Sasieni Special
- Peel Street
- Richmond
- Royal Stuart
- Sandhurst
- Sportsman
- Stump
- Windsor