L’eno-gastronomico non è in crescita
Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist (Confagricoltura) ha smentito il boom del turismo eno-gastronomico.
Da tempo, ormai, si sente che il solo settore del turismo che non ha sentito la crisi è quello legato ai prodotti tipici: secondo i dati diffusi dall’“Osservatorio sul turismo e vino in Italia” il 30 marzo scorso, questo settore avrebbe realizzato, nel 2010, circa 4 miliardi di euro di affari, con un aumento, per il 2011, dell’11%; anche alla Bit di Milano (la Borsa Internazionale del Turismo) del febbraio scorso è stata diffusa la stessa notizia e al recente Vinitaly. Eppure, Vittoria Brancaccio, ha sollevato delle perplessità: «Sui mezzi di informazione sono apparse cifre incredibili.
Si dice che il turismo eno-gastronomico ha registrato nel 2010 un incremento dei viaggi del 60% rispetto al 2009 e un fatturato di cinque miliardi di euro. In realtà lo stesso fatturato era stato già comunicato nel 2008, sicché dobbiamo ritenere che i tanti nuovi turisti del gusto abbiano viaggiato gratis. Qualche giorno fa, in occasione della pubblicazione del IX Rapporto di CENSIS e Osservatorio del turismo del vino, il fatturato del turismo eno-gastronomico è stato stimato dai 3 ai 5 miliardi.
E’ accettabile la diffusione di cifre così approssimative? E poi… Il Rapporto dice che i turisti eno-gastronomici sono circa 3 milioni e spendono 193 euro al giorno, con viaggi di un solo giorno nel 56% dei casi e di due giorni nel 26,5%, di più giorni nel restante 17,5%: come si arriva a 5 miliardi? Nella migliore delle ipotesi, viste le premesse, il fatturato del settore arriverebbe a circa 1,2 miliardi». Secondo la Brancaccio le imprese agrituristiche sono, in realtà, sempre più in difficoltà: per questo Agriturist ha deciso di istituire un suo proprio osservatorio per analizzare l’attendibilità di statistiche e sondaggi.