Pasqua: bene il turismo in Sicilia, tranne a Lampedusa
Il turismo pasquale sembra essere andato bene in Sicilia e, soprattutto, per il capoluogo: a Palermo, in fatti, i due giorni di feste pasquali hanno visto i quasi settanta alberghi della città pieni.
Secondo le stime di Federalberghi Sicilia si può parlare di un più 4% rispetto alle presenze di Pasqua 2010. Il successo è dovuto soprattutto ai viaggi last-minute. Lo spiega Nicola Farruggio, presidente di Federalberghi dell’isola: «La Pasqua “alta” ha favorito gli arrivi last minute. Palermo, nello scenario internazionale, è più sicura di altre destinazioni. E i prezzi sono più bassi: mediamente una camera doppia in un quattro stelle cittadino costa da 80 a 140 euro a notte. Hanno contribuito al pienone anche i nuovi collegamenti low cost dalla Spagna, dal Nord Europa e dalla Scandinavia». Il trend positivo, inoltre, non riguarda solo Palermo: un boom di presenze è stato registrato anche a Cefalù e Taormina, soprattutto per quanto riguarda i turisti stranieri: svizzeri, tedeschi, spagnoli e inglesi.
La Sicilia, infatti, temeva particolarmente per questa Pasqua a causa dell’emergenza immigrati che ha toccato l’isola di Lampedusa negli ultimi mesi, quando migliaia di persone, in provenienza soprattutto dal Nord Africa, sono sbarcate sulle coste siciliane. Se, per fortuna, i dati sulla Sicilia smentiscono le previsioni, purtroppo invece sono stati confermati per quanto riguarda l’isola di Lampedusa: «La ripresa la vedremo a partire da maggio, nelle ultime settimane, su 5000 posti letto in tutta l’isola, abbiamo perso 5 milioni di euro», ha confermato Giandamiano Lombardo, presidente dell’associazione Albergatori delle Pelagie.