Lampedusa: la stagione estiva è ko?
«Non ci sarà nessuna catastrofe, non ci sono i segnali». Così, Michela Vittoria Brambilla, Ministro del Turismo, ha commentato rispetto alle preoccupazioni sulla stagione turistica sull’isola siciliana che ha visto arrivare in migliaia, sulle sue coste, dei profughi dal Nord-Africa, in fuga dalle guerre e dalle Rivoluzioni che hanno toccato il Magreb tra dicembre e gennaio.
«Registriamo solo le cancellazioni delle prenotazioni per Pasqua a Lampedusa e qualcosa a Taormina. Per il resto non bisogna fare catastrofismi, non ci saranno problemi, la stagione turistica è salva», ha continuato il Ministro, che ha annunciato che nei prossimi giorni partiranno le troupe televisive che devono andare a Lampedusa per «girare spot istituzionali e filmati di promozione per l’isola. (…). I più di 2.000 posti letto dell’isola saranno sempre pieni anche perché la Sicilia ha il vantaggio di avere una stagione estiva lunghissima, che noi promuoveremo al massimo». Pietro Busetta, assessore al Turismo di Lampedusa e Linosa, è meno speranzoso del Ministro: «Speriamo che l’ottimismo del Ministro Brambilla sia confermato dai fatti. Noi siamo molto meno fiduciosi che la stagione si possa salvare anche se vorremmo avere torto. Fin quando il messaggio trasmesso dall’etere sarà quello degli sbarchi sull’isola sarà difficile che ricomincino ad arrivare le prenotazioni per l’estate».
Intanto gli sbarchi continuano: nella notte tra domenica e lunedì (10-11 aprile) sono arrivate altre 180 persone, sopratutto libici, a cui si aggiungono le 500 arrivate sabato. Oggi cominceranno i trasferimenti dei profughi sub-sahariani verso altri centri in Italia e, soprattutto, i rimpatri dei cittadini tunisini arrivati dopo l’accordo che il Governo italiano ha firmato con quello tunisino la settimana scorsa. Da Bruxelles, intanto, arriva la conferma che i permessi di soggiorno temporanei che il Governo italiano vorrebbe concedere ai circa 23mila tunisini che sono arrivati non faranno scattare i diritti di libera circolazione previsti dal Trattato di Schengen.