Tassa di soggiorno: continua la guerra tra i comuni e associazioni
«La tassa rischia di affossare definitivamente la ripresa».
Questa l’opinione del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca che l’ha sostenuta a Firenze, all’assemblea nazionale dell’associazione. Il sindaco di Firenze, Renzi, ha partecipato all’assemblea ma è stato duramente attaccato dagli albergatori. Matteo Renzi è chiaro: «Con la tassa di soggiorno partiremo già nel 2011. Penso che uno o due euro a notte non cambino la vita ai turisti e consentano che la città sia più pulita. È giusto che per i servizi aggiuntivi paghino i turisti e non i cittadini. Noi non torniamo indietro. Avevamo detto che l’avremmo applicata, se il Governo ce lo avesse consentito». Secca la replica di Bernabò Bocca: «Abbiamo avuto un 2010 non semplice. Ci aspetta un 2011 pieno di sfide. Ma i provvedimenti di questo federalismo municipale, tassa di soggiorno in testa, rischiano di affossare una ripresa difficile. Il decreto sul federalismo municipale prevede un regolamento e la consultazione delle categorie. Noi chiediamo di avere voce in capitolo, per evitare che tutti i comuni adottino un’imposta di soggiorno che rischia di essere un boomerang per il settore».
Anche il Ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, si inserisce nel dibattito facendo presente che questa tassa, contenuta nel Decreto sul Federalismo Fiscale, è stata voluta soprattuto dai Comuni italiani come controparte alla riforma. Michela Brambilla ha spiegato la sua posizione con una lettera inviata a Federalberghi: benché, sostiene il Ministro, «Il federalismo fiscale, sul medio e lungo periodo sia un’opportunità per lo sviluppo del turismo e del settore alberghiero», la tassa di soggiorno è una cosa verso la quale «ho manifestato in ogni sede la mia totale contrarietà».