Il business del turismo accessibile

Se qualcuno pensa che il turismo accessibile non sia un business deve leggersi i dati emersi da Gitando.all, la fiera del turismo accessibile che si è tenuta a Vicenza da giovedì 26 a domenica 29 marzo.

Si tratta di un mercato con un bacino di utenza potenziale di più di 140 milioni di persone con introiti che si aggirano intorno agli 89 miliardi di euro. Lo ha spiegato a Vicenza Angelika Laburda dell’European network for accessible tourism (Enat): «Il mercato potenziale del turismo accessibile interessa secondo i nostri calcoli 89 milioni di persone disabili (…) tutte queste persone non vorrebbero viaggiare da sole, ma con amici e parenti. Per cui il dato va moltiplicato almeno di una volta e mezza: così arriviamo a 127,5 milioni di persone, cioè il 27% della popolazione europea».

E questi dati non prendono in considerazione, per esempio, coloro che hanno una disabilità temporanea: secondo la responsabile di Enat in quel caso si arriva alla cifra di 133 milioni di turisti. Secondo Ttg Italia, la famosa agenzia stampa sul turismo, il Paese è complessivamente accessibile, anche se restano quattro grossi scogli, e non da poco: stazioni ferroviarie, mezzi di trasporto, sistemazioni alberghiere e ristoranti.Altra cosa importante: mantenere una concezione della disabilità abbastanza ampia: anche le intolleranze alimentari vanno considerate e affrontate allo stesso modo.

E il Veneto farà da punta di lancia di questo nuovo mercato accessibile: l’assessore regionale al Turismo, Marino Finozzi, ha ottenuto che il 10% dei nuovi fondi sbloccati dal Governo (un centinaio di milioni di euro) vadano alla Regione Veneto e ai nuovi progetti di Turismo accessibile appena varati.