Gite turistiche scolastiche: 40% in meno per protesta
La minaccia che si è sentita spesso negli ultimi mesi sta diventando realtà: molti istituti scolastici italiani aveva detto che, per protesta contro la riforma della scuola del Ministro Gelmini e contro il taglio della diaria dei professori in trasferta all’estero (quello in Italia era già stato eliminato), avrebbero annullato i viaggi di istruzione.
Il periodo delle gite scolastiche si sta avvicinando: ad un mese da marzo aprile molte scuole, soprattutto al Centro-Nord, hanno deciso che non si muoveranno. La protesta è sostenuta anche dai sindacati Cobas e da Gilda. Dopo un incontro tra i sindacati, gli operatori turistici e gli operatori della scuola a cui hanno partecipato anche esponenti del Pd è stata così spiegata la situazione: «una diminuzione di oltre il 40% dei viaggi di istruzione quest’anno, significa un miliardo di euro di valore in meno. Da un lato l’impoverimento delle famiglie è uno dei fattori che hanno ridotto la durata e spinto a preferire destinazioni più vicine, dall’altro, ad influire è anche la protesta degli insegnanti che, in modo spontaneo, a fronte delle scelte del Governo che penalizzano la scuola, hanno rifiutato di dare la disponibilità ad accompagnare gli studenti nei viaggi di istruzione».
Gli esponenti del Pd hanno continuato dicendo: «Sono circa 30mila lavoratori del turismo che perderanno il lavoro per la riduzione delle gite scolastiche: il personale di piccoli hotel aperti per tre mesi all’anno per accogliere gli studenti, i ristoratori, gli autisti di pullman, le guide. Non saranno certo i 5 milioni di euro messi ora a disposizione dalle due Ministre del Turismo e dell’Istruzione a cambiare le cose: e’ una cifra che, suddivisa, ammonta a un contributo risibile di 2 euro a studente». Il Governo, dal canto suo, ha invece cercato di rilanciare il settore investendo 6 milioni di euro per le gite scolastiche dedicate a 150 anni della Repubblica italiana che si festeggiano il prossimo 17 marzo.
L’iniziativa si chiama “Dai mille a un milione di studenti alla scoperta dell’unità d’Italia” e prevede di sostenere economicamente i viaggi scolastici in zone, monumenti o città, che hanno a che fare con i 150 dell’Italia unita.