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Fisco municipale: arriva la tassa di soggiorno

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La Camera ha approvato il decreto sul Federalismo fiscale municipale che al suo interno contiene la tassa di soggiorno e l’Imu, l’imposta municipale unica. Si tratta, nel primo caso, di un’imposta che verrà applicata ad ogni turista con un massimale di cinque euro; nel secondo di una tassa municipale che servirà alle finanze municipali.

Nel complesso, comunque, si tratta di 14 articoli che dovrebbero rivoluzionare il fisco municipale. Tra le altre: cedolare secca sui redditi da affitto, sblocco addizionali Irpef, nuovi accertamenti sulle tasse in cui giocheranno un ruolo anche i comuni, imposta di scopo sulle opere pubbliche e più sanzioni sugli immobili non dichiarati. Gli albergatori, che inizialmente avevano minacciato uno sciopero per il 17 marzo, festa nazionale dell’Unità d’Italia, hanno infine deciso di accettare le prenotazioni negli alberghi: ma solo, dicono, per onorare il Paese e per non portare ulteriori danni a un settore che già è in crisi. Immediata la reazione del Presidente di Federalberghi, Bernandò Bocca: «Cancellata nel 1989,la sua rinascita con il vertiginoso importo fino a 5 Euro a notte rischia di mettere fuori mercato migliaia di imprese. Questa tassa dovrà pagarla chi dorme fuori casa non solo per vacanza, ma anche se in viaggio per lavoro o per motivi di salute e, paradosso dei paradossi, anche se residente nello stesso comune dove se, per qualsivoglia motivo, dovesse soggiornare». Inoltre, sostengono gli albergatori, la nuova tassa peserà solo sulle attività ricettive, che per non perdere lavoro, saranno costrette a non aumentare i prezzi. Inoltre, aggiunge Bocca: «non aiuta la ripresa economica ed anzi ci allontana da quell’alleggerimento della pressione fiscale su imprese e lavoro che da sempre andiamo reclamando. Ad aggravare ancor più la situazione: la sola introduzione dell’IMU arrecherà aumenti di costo per le imprese alberghiere pari al 18% rispetto a quanto attualmente sopportano per l’ICI».

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Category : Turismo
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