Classifica del WFE: l’Italia al 27 posto nel turismo
Il Word Economic Forum (Wef) ha stilato la sua classifica annuale – la quarta ad oggi – sulla competitività per quanto riguarda viaggi e turismo. Quest’anno l’Italia è avanzata di una posizione: il Paese è ventisettesimo – e ventesimo se si considera una classifica interna europea – e, addirittura, la primo posto per quanto riguarda la categorie “infrastrutture turistiche”. Resta comunque dietro Malta, Estonia, Cipro e Belgio. Dove invece l’Italia va malino è il settore della competitività dei prezzi: qui si ritrova addirittura al centoventinovesimo posto. Secondo il WEF l’Italia è un Paese ricco per quanto riguarda il patrimonio culturale, mostre, fiere e industria creativa: resta poco competitivi in termini di normative, assunzioni, infrastrutture e turismo ecosostenibile.
Chi è il primo su 139 Paesi? La Svizzera, che emerge per quanto riguarda trasporti, infrastrutture, sostenibilità ambientale, sicurezza e formazione del personale. Ma perché la Svizzera? Pare che il Paese riesca a coniugare, alle migliori condizioni, il turismo di massa con quello di affari. L’unica critica? La media dei prezzi resta un po’ alta. Il turismo, in Svizzera, tocca un giro d’affari che si aggira intorno ai 31 miliardi di franchi, che corrispondono al 5,8% del Pil: da lavoro a 350 mila persone, cioè il 7,8% dei lavoratori.
Lo studio del WEF viene fatto in 139 Paesi, sia industrializzati che emergenti, e si rivolge sia agli operatori del settore turistico che ai governi che, dice il documento, «possono usarlo per per trarre il maggior beneficio» da un settore ancora considerato «critico».
Dopo la Svizzera si classificano Germania e Francia, quarta l’Austria, poi la Svezia e gli Usa. Al settimo posto il Regno Unito, poi il Canada e Singapore.