Sharm-el-Sheikh riapre al turismo

Gli operatori turistici italiani si sono riuniti il 26 febbraio in una conferenza stampa a Sharm-el-Sheikh, la località egiziana più famosa per il turismo balneare.

Si è trattato di un evento organizzato a partire da un’iniziativa della compagnia aerea Blue Panorama in accordo con gli operatori turistici: lo scopo è quello di chiedere alla Farnesina un lavoro in collaborazione con gli addetti al turismo in modo da incentivare di nuovo le partenze per la località egiziana. L’idea di organizzare la conferenza stampa a Sharm-el-Sheikh ha voluto dimostrare che la situazione è tornata alla normalità. La crisi e le rivolte nei Paesi del Maghreb che, dal dicembre scorso, ha visto Tunisia, Egitto, Marocco, Algeria e Libia rivoltarsi contro i regimi che erano al potere da almeno trent’anni sta ora – almeno per quanto riguarda Tunisia e Egitto – rientrando nella normalità. Franco Pecci, presidente di Blue Panorama, ha così descritto la situazione: «A Sharm il turismo italiano incide per il 30-35%, ogni anno arriva un milione di turisti per un fatturato di 1.300.000.000 di euro. Nel mese di febbraio abbiamo perso, complessivamente, 100 milioni di euro, ma ora ci sono le condizioni per la ripresa del turismo.

Tutti i tour operator si sono uniti sotto un’unica bandiera, la bandiera della ripresa». Secondo gli operatori, sebbene sia stata giusta la cautela iniziale, si poteva ridare il via ai viaggi un po’ prima: «La nostra idea è che si poteva “riaprire” una settimana prima perché la situazione a Sharm El Sheikh e in tutto il Mar Rosso è sempre stata tranquilla», dice Giancarlo Macchia, direttore di Alpitour. Ricordiamo che il Ministero degli Esteri ha dato l’ok per nuove partenze per l’Egitto il 16 febbraio scorso. Secondo Macchia, «in generale con la Farnesina possiamo fare le cose meglio, come hanno fatto i francesi, che hanno attuato una maggiore dialettica tra Ministero degli Esteri e le associazioni dei tour operator per quanto riguarda la situazione in Tunisia».