Scontri in Egitto: l’industria del turismo ha perso un miliardo di dollari
«Un milione di turisti stranieri che si trovavano nel paese ha lasciato l’Egitto negli ultimi nove giorni», lo ha detto ieri Omar Suleiman, vice presidente egiziano, durante un’intervista televisiva «Questa crisi ha prodotto danni incalcolabili al settore del turismo – ha aggiunto – e in generale ha avuto contraccolpi pesanti in tutti i settori dell’economia. Più’ andrà’ avanti e maggiori saranno i danni per il paese». Suleiman fa riferimento al fatto che i voli per l’Egitto, meta di vacanze balneari e culturali, sono sconsigliati in tutto il mondo a causa delle proteste che hanno travolto il Paese il 25 gennaio scorso. Per ora, aggiunge il vice presidente, i danni sono stimati ad un miliardo di dollari.
Quelle che stanno infiammando l’Egitto sono manifestazioni che chiedono la partenza di Hosni Mubarak, attuale Presidenze egiziano, in carica dal 1981. Anche qui, come nelle vicine Tunisia e Algeria, si tratta di proteste fatte soprattutto dai giovani, frustarti a causa della mancanza di lavoro, cibo e di qualunque tipo di prospettiva di sviluppo.
La Farnesina resta ferma sulle sue precedenti posizioni: sono caldamente sconsigliati i viaggi «non necessari» verso l’Egitto compresi quelli verso il Mar Rosso dove comunque per ora la situazione è definita «sotto controllo». «Nonostante gli avvertimenti della Farnesina, qualche decina di italiani ha deciso di partire ugualmente per le località del Mar Rosso», dice Roberto Corbella, presidente dell’associazione dei tour operator italiani (Astoi). Alitalia ha aumentato la disponibilità di voli per favorire il rientro degli italiani che si trovano in Egitto.
E, nonostante le rassicurazioni dei tour operator riguardo ai rimborsi o a cambi di meta, Federconsumatori fa sapere di aver già ricevuto molti solleciti da turisti che, visti gli annullamenti, non sanno come fare. Il Codacons sostiene che debbano essere rimborsati non solo i viaggi verso Il Cairo o Alessandria, ma anche quelli verso il Mar Rosso e il Nilo.