Il nuovo Codice del Turismo
È iniziata ieri alla Commissione parlamentare per la Semplificazione e nella x Commissione del Senato la discussione sul Codice del Turismo approvato in via preliminare dal Governo nello scorso ottobre. I due rami del Parlamento avranno ora 90 giorni per esprimersi in proposito. «Con il nostro Codice ci proponiamo di ricondurre a sistema una situazione normativa complessa e frammentata, e al contempo di realizzare, in forza della delega, una vera e propria riforma del settore, per tutelare il turista, agevolare le imprese ed aumentare la competitività’ dell’offerta turistica italiana nel suo complesso», ha detto il Ministro del Turismo Michela Brambilla.
Cosa contiene il Codice? Viene rivisto il concetto di impresa turistica, in modo da estenderlo anche alle agenzie di viaggi e ai tour operator, mentre le imprese turistiche vengono equiparate a quelle industriali in termini di contributi, sovvenzioni e agevolazioni. Il Codice vuole anche disciplinare le professioni turistiche, monitorando i percorsi formativi, i collegamenti scuola-lavoro e, in generale, le condizioni del settore. Un altro scopo è uniformare gli standard qualitativi (su decisione del Ministro) delle strutture turistiche e semplificare le normative delle stesse.
La novità più grossa è la tutela del turista che viene considerato un “consumatore di tipo speciale” in quanto, dice il sito del Governo, «non attrezzato a risolvere i problemi che si pongono in un luogo lontano dalla sua dimora, riconoscendogli, in particolare, il diritto al risarcimento del danno da vacanza rovinata sulla base di specifici e puntuali criteri». Anche qui quindi una regolamentazione allo scopo di uniformare le normative.